Andria: «Il nuovo Pd? Troppo di sinistra, non era questo l’obiettivo quando è nato» - Le Cronache
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Andria: «Il nuovo Pd? Troppo di sinistra, non era questo l’obiettivo quando è nato»

Andria: «Il nuovo Pd? Troppo di sinistra, non era questo l’obiettivo quando è nato»

di Erika Noschese
«Il nuovo Pd? Snaturato, sta diventando troppo di sinistra». Parla così Alfonso Andria, già presidente della Provincia di Salerno e già Senatore della Repubblica italiana che commenta così il nuovo corso del nuovo Partito Democratico, intervenuto venerdì pomeriggio all’inaugurazione della mostra di Velia. «Il nuovo Pd lo vedo con grande rispetto anche con un senso di ammirazione per la grinta del segretario nazionale, espressa dall’assemblea che alle primarie l’ha votata e legittimata in quel luogo – ha dichiarato Alfonso Andria – C’è solo una cosa che non funziona bene a mio avviso, sta costruendo un partito di sinistra: il Pd è nato da un’idea diverse, mettere insieme tante diverse culture, anime come quella cattolica di matrice popolare, la sinistra, la sensibilità ambientalista, i socialisti miscelando queste culture e creare un unico soggetto. È stata la grande intuizione di Pietro Scoppola ed era il modello che funzionava per il Pd del 2007 e così non funziona altrettanto; io me ne sono staccato non per questo, la Schlein non era stata ancora eletta». Da già presidente della Provincia Andria non può che cogliere con favore il ritorno al voto in programma per il 2024 con una nuova proposta di legge del governo nazionale che, di fatto, abolisce l’attuale legge Delrio che ha declassato il ruolo dell’ente rendendo le elezioni di secondo livello: ««Benissimo, è un altro omaggio alla verità perché finalmente gli elettori e le elettrici potranno decidere. È una legge molto strana che porta la firma di una persona perbene quale Graziano Delrio che in quel momento non ha espresso il meglio di sé e nel 2014 decise che le Province dovessero essere declassate e quindi solo pochi “eletti” dovessero esprimere il presidente della propria Provincia e i consiglieri provinciali – ha detto ancora Alfonso Andria – Noi abbiamo avuto ottimi presidenti della Provincia ma non eletti dal popolo. Dall’anno venturo, si spera, in avanti restituiremo la parola agli elettori e alle elettrici e penso che i primi a guardare con favore saranno proprio quelli che hanno occupato questo ruolo e si sono resi conto che con quell’istituzione andava meglio potenziata, innanzitutto passando dal filtro del corpo elettorale, poi con risorse più adeguate, con competenze maggiori come quelle che avevamo in passato». Andria, da sempre vicino ai dem, nei mesi scorsi ha annunciato la sua intenzione di lasciare il partito riconsegnando la tessera di partito nelle mani del segretario provinciale Enzo Luciano, contestando la modalità scelta in occasione delle elezioni Politiche del centrosinistra.