di Erika Noschese
È ormai scontro diretto tra Alfonso Andria, ex europarlamentare e presidente della Provincia di Salerno e la segreteria provinciale del Pd. Dopo le parole del segretario dem Enzo Luciano a chiarire la sua posizione è proprio Andria: “Nell’ultimo periodo ho letto dichiarazioni del Segretario provinciale PD Salerno Enzo Luciano contenenti spunti a dir poco parossistici relativi a miei presunti comportamenti nelle vicende elettorali regionali e del capoluogo. Là per là ho evitato di controbattere per non alimentare una polemica francamente stucchevole. Dal momento però che anche qualche giorno fa, attraverso organi di informazione locali, sono ancora rimbalzate ulteriori deliranti asserzioni, ritengo doveroso precisare quanto segue – ha detto – Durante l’intero arco temporale della mia appartenenza al PD, dalla sua costituzione 2007 sino alla metà di agosto scorso, ho sempre partecipato attivamente e costruttivamente alla vita di partito come potrebbero testimoniare Enzo Luciano e i suoi predecessori: in occasione delle elezioni regionali 2010 (quando Vincenzo De Luca perse), 2015 e 2020 (quando venne eletto Presidente della Regione Campania), la prima sostenendolo attraverso Federico Conte (primo dei non eletti con 14.200 preferenze), la seconda attraverso Simone Valiante (primo non eletti con 11.800 preferenze); alle comunali del Capoluogo, malgrado la “tradizionale” assenza del simbolo PD sulla scheda, ho sostenuto Vincenzo Napoli, contribuendo anche all’affermazione di candidati al Consiglio comunale a lui collegati”. E poi l’attacco a Luciano che ricopre il ruolo di segretario provinciale per il salernitano: “Credo, perciò, che il Segretario provinciale del Pd, a cui vengono attribuite le dichiarazioni di cui sopra, debba cambiare il ‘writer’ ad evitare di distorcere la verità dei fatti incorrendo in grossolane dimenticanze. Intanto potrebbe farsi soccorrere dal Presidente De Luca e dal Sindaco Napoli che hanno buona memoria!”. Intanto, i dem sono ormai sotto il fuoco amico. In queste ore si è acceso il dibattito anche sul nome del partito. A chiarire la posizione è il deputato del Partito Democratico, Piero De Luca: “Dopo la corsa al totonomi ecco partire un dibattito surreale e fuorviante sul nome del Partito. Siamo fuori strada se pensiamo di trattare come un prodotto commerciale una comunità di donne ed uomini, che da anni si impegna nel Paese, nelle Amministrazioni locali, nella società, nei circoli. Siamo la seconda forza politica in Italia. E non dobbiamo dimenticarlo. Dobbiamo rilanciare il lavoro, con coraggio e determinazione – ha detto il parlamentare salernitano – Dobbiamo aprirci al confronto, rifondare e rinnovare nel profondo il Partito da un punto di vista politico. Ma senza rinnegare la nostra storia, senza snaturarci. Il percorso fatto fin qui va rilanciato emigliorato. Non possiamo permetterci però né di smontare e sciogliere il Pd, come qualcuno propone, ne’ di risolvere i problemi con semplici operazioni di marketing pubblicitario”.