Erika Noschese
«Grave è la condizione di sofferenza dei malati oncologici in generale e, in particolare, di Salerno e provincia». A pronunciare queste parole è Antonio Roscia, neo eletto membro dell’assemblea provinciale di Fratelli d’Italia che intende puntare l’attenzione sull’hospice di Salerno, “Casa di Lara”, una vera eccellenza della sanità pubblica che lavora con operatività. Ma, il problema è la carenza di operatori Oss, operatori socio-sanitari che non riescono a coprire le 12 stanze disponibili all’interno della struttura. Infatti, le camere del piano terra, pur essendo dotate di letto, ossigeno e ogni sorta di confort per permettere ai malati oncologici di trascorrere serenamente l’ultimo periodo della loro vita, è chiuso proprio per la mancanza di operatori socip-sanitari. Le altre 7 stanze, presenti al primo piano, invece, sono comperte e funzionali, come ha più volte sottolineato Roscia, ricordando che la struttura è stata inaugurata nel 2013, all’epoca della giunta regionale guidata da Stefano Caldoro. Fratelli d’Italia Salerno lancia dunque un appello al direttore generale dell’Asl di Salerno, il dottor Antonio Giordano, affinché l’hospice “Casa di Lara” venga messo in condizione di operare a pieno regime, assumendo o trasferendo almeno sei operatori OSS presso la struttura, anche tramite un bando pubblico che possa permettere così l’assunzione di nuovi operatori socio sanitari. «La civiltà di un popolo si misura anche dalla capacità di accogliere e proteggere i più deboli, come i pazienti in fine vita, fornendo servizi che rispettino la dignità dei malati e delle loro famiglie soprattutto in momenti così difficili», ha dichiarato ancora Antonio Roscia che, unitamente al gruppo locale del partito guidato da Giorgia Meloni, chiede uno sforzo maggiore da parte di tutte le forze politiche e sociali, «oltre ogni appartenenza, perché sulla salute dei cittadini non vi siano divisioni di parte. La Casa di Lara è un gioiello dentro e fuori con medici e paramedici umanissimi e preparati. Basta poco per permetterle di lavorare a pieno regime,evitando che pazienti terminali in condizioni di necessità h24 finiscano per andare a casa, dove l’assistenza domiciliare non può sostituirsi», ha detto ancora Roscia. I pazienti oncologici che, a causa della carenza di personale, non possono trovare ospitalità presso la Casa di Lara sono infatti costretti a ricorrere all’assistenza domiciliare presso le loro abitazioni. Ciò, non può sostituirsi alle cure che i pazienti riescono ad avere presso l’hospice di Salerno.