L’iniziativa culturale si è tenuta sabato 17 febbraio alle ore 10.
Presenti importanti ospiti, le istituzioni locali e le scuole alla biblioteca comunale «BiblioErica». L’avvocato Franco Alfieri – sindaco del Comune di Capaccio-Paestum e presidente della Provincia di Salerno – ha posto i suoi saluti, «siamo onorati, commenta Alfieri, di ospitare questo evento importante. Noi dobbiamo essere consapevoli e orgogliosi delle nostre radici». A seguire il professor Giovanni Canora – co-fondatore Unesco della cattedra Unisa – ha spiegato l’importanza della cattedra Unesco. Gli spettatori, tra cui gli studenti e i docenti dell’Istituto Superiore Piranesi di Capaccio Scalo, sono rimasti affascinati dai diversi saperi a confronto per il primo capitolo del saggio diretto dal professor Nicola Pascale – presidente dell’accademia Tiberina sezione Lucana – dal titolo «Terre Lucane. Il cammino di un popolo tra storia e storie». Gli interventi sono stati in assonanza sulle origini della Scuola Medica Salernitana, dando vita a un grande evento culturale, che si distoglie dall’essere solo una presentazione di un testo. Infatti alcune mittenti televisive hanno immortalato l’evento culturale, aperto dal dottor Mario Ascolese – presidente dell’Associazione medici cattolici italiani, coautore del testo e ideatore dell’evento- «le origini di questo territorio così vasto – commenta Ascolese – quello salernitano, cilentano e lucano sono molto forti e in unione culturale». Il professor Alfonso Tortora – docente Unisa del Dipartimento degli studi umanistici – ha encomiato il saggio con la sua lectio magistralis, «il volume nel suo insieme – sottolinea Tortora – presenta dei contributi importanti a partire del primo capitolo, il quale dedica un’attenzione interessante della vicenda storica delle origini della Scuola Medica Salernitana. Questa ha una sua specifica collocazione nell’alveo culturale, generale, che riguarda il Mezzogiorno di Italia, nello specifico quella Magna Grecia che ha nutrito e costruito percorsi di cultura, non soltanto umani, ma anche di civiltà. Ho apprezzato questo capitolo perché lo ritengo interessante soprattutto per la sintesi di letterature che hanno riguardato questo tema e su cui ancora restano degli interessanti sviluppi da portare a compimento». L’onorevole Gianfranco Blasi – giornalista, poeta, scrittore e politico – ha posto l’attenzione sugli sviluppi geopolitici nei territori lucano-salernitani, «la Lucania aveva confini diversi dall’attuale Basilicata, da qui a Paestum non possiamo non celebrare questo rapporto tra il basso Salernitano e la Basilicata occidentale». Il professor Aniello Ascolese – coautore del primo capitolo del saggio – ha portato al vaglio alcune sue fini ricerche che hanno dato completezza al primo capitolo, poi il dottor Marco Ascolese – coautore del testo e cultore in applicazione dell’intelligenza artificiale alla storiografia medicale europea e globale e al suo utilizzo in ambito medico – ha parlato del ruolo che ha rivestito l’intelligenza artificiale nel primo capitolo del libro, «l’intelligenza artificiale, precisa Ascolese, può essere utilizzata nella storiografia medica per analizzare grandi quantità di dati storici, identificare tendenze e modelli nel progresso della medicina nel tempo, persino per assistere nela traduzione e interpretazione di testi antichi o poco noti. Può anche essere utilizzato per identificare correlazioni tra eventi storici e sviluppo in ambito medico, contribuendo così a una comprensione più approfondita dell’evoluzione della pratica medica». Il professor Nicola Pascale – presidente dell’Accademia Tiberina sezione Lucana – ha chiuso gli interventi complimentandosi col dottor Mario Ascolese, «Ascolese, precisa Pascale, ha condotto una ricerca a fondo, scoprendo le radici attraverso reperti archeologici, attraverso testimonianze storiche e ha rivalutato profondamente e scientificamente le origini della scuola Medica Salernitana facendole risalire alla città di Elea». L’evento è stato coronato dalla consegna dei premi da parte del dottor Ascolese ad alcuni ospiti. I premi sono piatti su cui sono incisi i simboli dell’Accademia e anche i luoghi che hanno attraversato le origini della Scuola Medica Salernitana, e sono stati conferiti al professor Alfonso Tortora, all’onorevole Gianfranco Blasi e al professor Aniello Ascolese. Invece Anella Mastalia – co-fondatrice del progetto editoriale Trotula – che è stata presente all’evento, ha consegnato come dono agli ospiti, per rimanere in tema medievale, i libri che raccontano Trotula De Ruggiero. Infine, i presenti hanno ritirato i dolci secchi offerti della pasticceria Pepe Mastro Dolciere e le box, offerte dall’associazione culturale e gastronomica Convivio, in cui ci sono i dolci che richiamano il periodo storico medievale: gli anicini e i biscotti della gioia di Santa Ildegarda. Questi sono stati descritti, tramite alzatine, dallo storico Marco Lo Tufo, il quale è stato presente all’iniziativa.