Topi che girano indisturbati per i corridoi, cumuli di polvere e sporcizia tra i faldoni, un caldo infernale nelle giornate più afose. Non è lo scenario di un posto qualsiasi del terzo mondo ma quello che capita di vedere, quotidianamente, ai dipendenti dell’Agenzia delle Entrate di Salerno, i cui uffici, benché relativamente moderni, nascondono moltissimi problemi. A cominciare dall’effetto serra. Colui che ha progettato e costruito l’immobile ha pensato bene di mettere delle pareti esterne a finestra che, in giornate come quelle delle ultime settimane, creano un forno all’interno della struttura con dipendenti che, nonostante l’aria condizionata, rischiano la salute nel corso delle ore che devono trascorrere in ufficio. Solo da un mese a questa parte si sta intervenendo con l’installazione di finestroni che possono essere aperti e consentono un minimo ricambio di aria. “Capita spesso – racconta un dipendente – di imbattersi in topi che circolano nei corridoi, diciamo che le condizioni igieniche non sono il massimo della vita”. E se si pensa che tutto ciò accade in un ufficio che pretende puntualità e precisione dai contribuenti la situazione poi diventa comica. O potrebbe trasformarsi in tragica. Su questo versante, al momento, non risultano interventi da parte dei vertici. Una cosa per volta, evidentemente. Non è il massimo della vita nemmeno la pulizia, con diversi uffici sporchissimi e cumuli di polvere accatastati tra i faldoni o sugli scaffali. E pazienza se qualcuno soffre di asma o di qualche allergia alla polvere. Mentre questi scempi si consumano sotto gli occhi di tutti – c’è addirittura un problema per quanto riguarda la sicurezza. Si entra e si fa quello che si vuole, senza che nessuno controlli o blocchi il passaggio davanti all’ingresso – ai piani alti interessa solo quanti soldi sono stati incassati, se rispetto al mese precedente, al semestre precedente, all’anno precedente la raccolta è stata incrementata anche solo di uno zero virgola per cento e qual è il dato statistico dei contribuenti-evasori stanati. Non il primo caso di uffici pubblici che versano in pessime condizioni e costringono i dipendenti a lavorare tra l’avventuroso e il sacrificio. Anche all’interno degli uffici del Giudice di Pace infatti i dipendenti vivono non pochi disagi, come testimoniato qualche mese fa anche da un servizio televisivo del programma “Striscia la notizia”. Non solo ai dipendenti però, ma si crea disagio soprattutto a quei cittadini che usufruiscono dei servizi e degli uffici pubblici e che si ritrovano ogni volta a fare i conti con la disorganizzazione e si trovano davanti ai propri occhi scenari e quadri come questi. Una logica solo numerica che sta schiacciando i cittadini e che non tiene conto della realtà. Nel frattempo i topi ballano. Anzi, passeggiano.
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