di Monica De Santis
“Sono particolarmente felice di essere qui nonostante la concomitanza del consiglio comunale sul bilancio – ha dichiarato il Sindaco Manfredi – perché ritengo fondamentale ricordare la figura di Amato Lamberti, che oltre ad essere stato un esponente politico di alto livello, è stato un grande innovatore, rappresentante proprio di quella Napoli innovatrice che supera i luoghi comuni sulla nostra città. Il lavoro che ha fatto Amato Lamberti è un lavoro rivoluzionario se lo inquadriamo nel contesto temporale in cui è avvenuto. Prima come Rettore e ora come Sindaco voglio sostenere fortemente questa iniziativa ed il laboratorio che Amato Lamberti ha fondato e che oggi ha avuto una evoluzione importante, tanto da diventare uno dei punti di riferimento a livello nazionale nella ricerca sul tema delle Mafie ed in particolare del rapporto tra mafie e territorio. Sono concetti che oggi sembrano normali ma che 15-20 anni fa erano assolutamente rivoluzionari”. Così ieri mattina il sindaco di Napoli, che ha voluto fortemente partecipare alla consegna delle tre borse di studio della Nona edizione del Premio Nazionale ‘Amato Lamberti’. Alla presenza della giornalista e scrittrice Rosaria Capacchione, il Presidente della Fondazione SUDD Antonio Bassolino, il Presidente del Premio Nazionale ‘Amato Lamberti’, Nino Daniele, e la Presidente dell’Associazione ‘Amato Lamberti’ Roselena Glielmo, il primo cittadino ha consegnato alla vedova, Roselena Glielmo, del politico e docente universitario salernitano, due volte presidente della Provincia di Napoli, la medaglia della città di Napoli e una pergamena, a testimonianza che la città di Napoli, a dieci anni dalla scomparsa di Lamberti non dimentica e non dimenticherà. “Questo premio nel decennale della scomparsa di Amato Lamberti – ha dichiarato il Presidente nazionale del Premio, Nino Daniele – ci permette di dire che il premio a lui dedicato, partendo da Napoli è diventato una bella, bellissima, storia nazionale. Un premio che ha ormai un grande prestigio ed ha accumulato grandi conoscenze, con circa 200 tesi e 23 giovani studiosi premiati fino ad oggi; ed è proprio questo il più grande insegnamento di Amato Lamberti che dobbiamo portare avanti, quella che io definisco la “formazione” come “religione civile” in cui la conoscenza serve ed è a disposizione di tutta la comunità”.