Sarà l’artista napoletano a impreziosire il Natale in streaming del Ravello Festival, con uno spettacolo che evocherà la celeberrima “Cantata dei Pastori”
Di Olga Chieffi
Sarà una specie di Messa extra-liturgica lo spettacolo che Peppe Barra, insieme con la sua compagnia, ha pensato per il Natale in streaming del Ravello Festival, tratto da la “Cantata dei pastori”, che affonda le sue radici nell’immaginario barocco, misterioso forziere-groviglio di miti, di splendori, di fantasmi ricorrenti ciclicamente in un presente metastorico, in cui convivono le rassicuranti parole del passato e quelle contaminate dalle ansie di un presente precario e angoscioso. La Sacra rappresentazione del Natale e ancora tutti i suoi molteplici elementi magico religiosi, sono collegati alla figura di un bambino, figlio del sole e del fuoco. Il presepe di carattere colto, ovvero il Presepe cortese, ha raccontato tre secoli di storia napoletana, mentre il Presepe popolare nella sua apparente fissità, nelle sue statuette scolpite anche nei vestimenti, con colori semplici, ma ben precisi e determinati, racconta il non-tempo, ovvero la metastoria. Un duplice aspetto come la luce e l’ombra che potrebbero essere considerati i due aspetti emblematici della sacra rappresentazione natalizia per eccellenza, vale a dire “La Cantata dei pastori”. A questa duplice funzione di luce e ombra si può ricondurre la doppia figura dei due infanti, Gesù Bambino e Benino, o Benitiello, il pastorello dormiente, colui che prima di tutti riceve il divino annuncio in sogno, ed è emblematico che laddove un bambino dorme, un altro si sveglia, ciò apre il varco dell’onirico e del meraviglioso. Il Natale di Peppe Barra e sarà in diretta streaming domani alle ore 17.30. Nel grande spettacolo/concerto tratto dalla Cantata dei Pastori, ci sarà anche Rosalia Porcaro e, ad accompagnare Barra e la Porcaro, il soprano Angela Luglio, il controtenore Enrico Vicinanza con Paolo Del Vecchio alle chitarre, mandolino, Luca Urciolo al pianoforte e fisarmonica, Sasà Pelosi al basso, Ivan Lacagnina alle tammorre e percussioni, ed Alessandro De Carolis ai flauti etnici. Un lungo viaggio, seguendo la stella del teatro che ci porterà dalla cantata barocca alla grande tradizione di Raffaele Viviani e Salvatore Di Giacomo fino al palcoscenico contemporaneo con lo stesso Barra, Patrizio Trampetti, Paolo Del Vecchio e Luca Urciolo. Tutti impegnati a creare contrasti recitati, cantati e mimati, attraversando gloriosamente tutta la tradizione e gettando perle musicali e comiche, pezzi raffinati e cose più andanti dal sapore popolare. Una girandola di puro teatro che assomiglia ai fuochi d’artificio di un Natale napoletano, purtroppo d’altri tempi.