BATTIPAGLIA. Questa mattina vertice in Regione Campania per riuscire a dare certezza ai 31 lavoratori messi in cassa integrazione straordinaria dall’Alcatel Lucent Spa. La multinazionale francese ha però fatto sapere che oggi non parteciperà all’incontro convocato dall’assessore Severino Nappi. Al vertice, oltre all’Alcatel-Lucent Italia s.p.a., sono state invitate le Segreterie Regionali e Provinciali di Salerno (FIM CISL – FIOM CGIL – UILM), la Provincia di Salerno ed il comune di Battipaglia. L’incontro, che si svolgerà alle ore 13 presso il palazzo della Giunta Regionale della Campania, prevede proprio la discussione della messa in Cassa Integrazione Straordinaria (CIGS) di circa un quarto della forza lavoro complessiva del centro di Ricerca e Sviluppo (R&S) del sito Alcatel Lucent di Battipaglia. L’azienda ha rifiutato l’incontro e ha dichiarato di non poter garantire la ricollocazione interna dei lavoratori alla fine del periodo di cassa integrazione straordinaria, per cui i 31 dipendenti coinvolti rischiano la perdita del posto di lavoro. La cassa integrazione o la possibilità, per pochi, di trasferirsi al nord sono rimaste le uniche soluzioni prospettate dall’azienda deludendo le aspettative dei lavoratori, a cui erano stati promessi progetti di Ricerca e Sviluppo in sostituzione delle attività trasferite in altre sedi. Mentre il Ministro Passera individua nell’Innovazione digitale la leva trasversale di sviluppo più importante per l’Italia, il centro di R&S di Alcatel-Lucent Battipaglia è lasciato morire. I lavoratori chiedono all’Azienda di ricollocare al più presto i colleghi coinvolti nel piano di ristrutturazione su altre attività da svolgere a Battipaglia, nel rispetto dell’accordo sancito al ministero dello sviluppo economico il 12 luglio scorso ed in quello sottoscritto nella precedente vertenza che portò alla cessione dello stabilimento produttivo di Battipaglia (nel 2010). A tale scopo i lavoratori chiedono alle istituzioni politiche e sindacali locali che siano presenti ai prossimi incontri al Ministero e che sollecitino il ministero dello sviluppo economico ad ottenere dall’azienda il rispetto degli accordi presi per il sito di Battipaglia a difesa del mantenimento dei livelli occupazionali, in un momento così delicato della vita economica del nostro Paese attanagliato da una profonda crisi non solo industriale che, ancora una volta, penalizza pesantemente il Sud. I lavoratori auspicano inoltre che le Istituzioni e le Università locali collaborino con il Centro R&S di Battipaglia nei progetti per l’Agenda Digitale e per le Smart City, nell’interesse comune di creare nuove attività per salvaguardare il patrimonio di competenze presente sul territorio, e al tempo stesso di fare leva su tali competenze per sviluppare servizi innovativi per i cittadini. aLa difesa di questo presidio tecnologico, capace di offrire prodotti altamente innovativi, è condizione indispensabile per tutelare una delle realtà industriali più importanti della Provincia di Salerno e per sviluppare il settore delle telecomunicazioni in Campania, nel Mezzogiorno e nell’intero Paese, garantendo un possibile sbocco lavorativo per gli studenti formati nelle nostre università.
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