Albanella. Rievocazione storica per la raccolta del grano - Le Cronache Attualità
Attualità Albanella

Albanella. Rievocazione storica per la raccolta del grano

Albanella. Rievocazione storica per la raccolta del grano
di Erika Noschese
Salvaguardare le tradizioni, attenzionare le problematiche ed individuare le giuste soluzioni. Questo, in sintesi, lo scopo della prima manifestazione “Terra e Grani”, organizzata dall’APS Mimì patrocinata dal comune di Albanella. L’incontro si è tenuto sanato 28 settembre a Matinella, frazione di Albanella con lo scopo di rievocare l’antica tradizione della semina del grano, un piatto tipico che nasce da un “miscuglio” di cereali che si usavano al tempo della semina per i contadini e il rituale della centa con un ballo tradizionale accompagnato da un pezzo scritto e musicato dai Sunaria, un gruppo cilentano e accompagnato dalla maestra di ballo Maria Costantino che ne ha curato la coreografia. Un grande successo in termini di pubblico e partecipazione: la chiesa gremita ha accolto i relatori a partire dal presidente dell’Aps Mimì Giancarlo Carrano, il primo cittadino di Albanella Renato Josca, il presidente della Provincia Franco Alfieri, l’assessore al turismo del Comune che ha ospitato la manifestane Edoardo Vito che ha delineato le linee programmatiche con una lucida analisi, puntuale e concreta. Interessante il tavolo dei relatori che ha visto la presenza della segretaria dell’ordine degli agronomi di Salerno Iolanda Busillo, il docente di agronomia Domenico Ronga, il docente di politica agraria del dipartimento di agraria dell’università Federico II di Napoli e Domenico Cerruti, E-Way Finance Banca del Fucino mentre le conclusioni sono state affidate al vice presidente di Noi Moderati alla Camera dei Deputati, l’onorevole Pino Bicchielli mentre a moderare l’interessante convegno Giovanni Lamberti, presidente dell’associazione Opera Nicola Vernieri di Albanella. L’incontro è stato fortemente voluto e organizzato da Luigi Cerruti, coordinatore provinciale del partito. «È una prima edizione, una sola serata perché vogliamo lanciare il messaggio di un ritorno al passato. Noi abbiamo perso le tradizioni, la cultura del fare e scopo dell’incontro è stato questo: riportarci alle origini perché il popolo per avere un futuro deve guardare al passato», ha spiegato il presidente Carrano, sottolineando il ruolo dei giovani e anticipando che sta lavorando ad un manoscritto che mira a rievocare le tradizioni albanellesi. «Abbiamo messo al centro i bambini con il laboratorio Mani in Pasta con le massaie che hanno mostrato l’arte della pasta in casa. Ci prepareremo ad una seconda edizione ancora più ricca, cerchiamo di portare la nostra cultura, oggi dimenticata», ha aggiunto il presidente dell’associazione Mimì. «È fondamentale tutelare le tradizioni. L’Italia è un Paese che ha tante eccellenze, nel mondo della cultura, a livello artistico, paesaggistica. Abbiamo una biodiversità importantissima. Abbiamo parlato di grano, sinonimo di vita, e ci sono stati diversi esperti che hanno portato il loro contributo, dando a tutti la possibilità di approfondire le tematiche emerse – ha dichiarato il vice presidente di Noi Moderati alla Camera dei Deputati, l’onorevole Pino Bicchielli – Vogliamo riconoscere questa identità come grande eccellenza. Nella legge Made in Italy abbiamo inserito un articolo che riconosce le città d’identità e credo sia giunto il momento di riconoscere anche le città del grano, oltre quelle del vino e dell’olio». Il presidente della Provincia ha acceso i riflettori sulla zootecnica e sulle problematiche che oggi caratterizzano il settore a livello nazionale. «Dobbiamo intercettare quel turismo che non vuole solo il mare ma restare sul territorio, riscoprire le antiche tradizioni, la tranquillità, il silenzio. È su questo che si deve lavorare», ha spiegato Alfieri ribadendo la necessità di lavorare sul turismo esperienziale. «Abbiamo parlato di grano, delle grandi possibilità che ci sono nel rilancio di questa coltivazione, negli ultimi tempi soppiantata. Nel 1600 Albanella era un riferimento nella coltivazione del grano perché forniva, nelle nostre zone, il regno di Napoli con una grande richiesta di farina e di grano», ha dichiarato il primo cittadino di Albanella, ripercorrendo anche le tappe del mulino Giardullo che ancora oggi trasforma il grano. «Sono questi eventi che ci fanno ricordare perché, anche chi va via, poi torna in questi territori», ha detto la docente Busillo che ha affrontato l’aspetto più tecnico della questione, partendo proprio dal suo percorso nell’ordine degli agronomi che offre, da sempre, un valido contributo. «E’ il nostro modello mediterraneo, fatto di prodotti d’eccellenza, paesaggi bellissimi ad attirare il turismo, a rimettere al centro i nostri territori e dare al cibo una funzione culturale e sociale. Abbiamo zone stupende in provincia di Salerno, i territori devono mettersi insieme», ha spiegato la docente universitaria Teresa Del Giudice.
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