Monica De Santis
La notizia che il governatore De Luca ha deciso di far riaprire le scuole il 14 settembre e non più il 24 come deciso in un primo momento crea nuove preoccupazioni ai dirigenti scolastici delle scuole salernitane, già impegnati da settimane a trovare soluzioni idonee per consentire il ritorno in classe nella maggior parte degli alunni… “Questo anticipo di apertura delle scuole è un po’ problema – afferma Barbara Figliolia, dirigente scolastico del Liceo Scientifico Severi – Lunedì farò partire l’ordine d’acquisto dei banchi monoposto che sono indispensabili per mantenere le distanze tra i ragazzi. La consegna era stata fissata per il 10 settembre e così avremmo avuto tutto il tempo per sistemarli, sanificare le aule e quindi essere pronti per la riapertura. Ora a questo anticipo di inizio anno, mette tutto in discussione, perché se la ditta rispetta la consegna in 4 giorni potremmo anche riuscire a sistemare tutto, ma se solo dovesse fare un giorno di ritardo rischiamo di riaprire senza avere i banchi in classe”.
Questi banchi monoposto li sta acquistando con i fondi avuti dal Miur?
“Si, abbiamo avuto un contributo di 50mila euro da spendere entro il 30 settembre. Ed io ho deciso di utilizzarli per acquistare appunto i banchi, così da guadagnare spazio in tutte le classi”.
Quindi se arrivano questi banchi monoposto i suoi alunni torneranno tutti a scuola?
“No. Le aule ci sono, sono anche ampie, ma non così tanto da poter contenere tutti i ragazzi rispettando le misure che ci sono state date, che per inciso non sono ancora molto chiare”.
Chi tornerà allora a scuola?
“Se le regole restano le ultime che ci sono state date, ovvero che i ragazzi devono indossare la mascherina durante le lezioni, potrei riuscire a far rientrare una trentina di classi, mantenendo il distanziamento della rima boccale, per le altre classe che sono più di 20 invece applicheremo il sistema della turnazione”.
E se non dovesse essere così?
“Le ipotesi sono due. Se mi danno più docenti, allora tornerebbero tutti a scuola. Come le dicevo ho spazi a sufficienza per sdoppiare le classi e quindi garantire la presenza in istituto a tutti i 1400 alunni. Se invece, la mia richiesta di avere nuovi docenti non dovesse essere accolta, l’unica soluzione sarà la turnazione per tutti. In ogni aula abbiamo le lim, abbiamo i computer, la videocamera, quindi possiamo tranquillamente far entrare un gruppo e l’altro seguirà la lezione in collegamento da casa”.
Quest’ultima ipotesi sarà applicata a tutti o ci sarà qualche eccezione?
“Stiamo lavorando per far sì che almeno i ragazzini delle nuove prime possano comunque tornare a scuola. Sono ragazzini nuovi, piccoli, non conoscono l’ambiente, i docenti, i compagni, hanno bisogno di un contatto con questa nuova realtà, quindi per le nuove prime prevediamo un inizio anno regolare”.
Quindi per il momento resta in attesa?
“Aspetto le decisioni che prenderanno e nel frattempo sto lavorando per sistemare al meglio il nostro istituto. Lunedì farò partire l’ordine di acquisto dei nuovi banchi, poi avrò un incontro con il comitato tecnico scientifico per capire come spendere i soldi che arriveranno dall’Ente Provincia e poi dovrò acquistare ancora altro materiale”.
Che contributo ha ricevuto dalla Provincia?
“Abbiamo ricevuto un contributo di 5 mila euro per gli arredi e di 30 mila euro per i lavori di messa in sicurezza dell’istituto. Questi lì spenderò per l’acquisto delle porte antipanico e per la sistemazione dei bagni. Poi abbiamo ricevuto un ulteriore contributo di 10 mila euro per l’acquisto di altri computer”.
Prevede anche una riduzione dell’orario delle lezioni?
“No, assolutamente. Le ore frontali saranno piene, sia se staremo in presenza sia se utilizzeremo la didattica a distanza”.
Come ha gestito questi tre mesi di didattica a distanza?
“Non nascondo che inizialmente ci sono state delle difficoltà. Ci siamo trovati ad affrontare una situazione nuova, inaspettata. Molti docenti si sono riusciti ad organizzare con i propri alunni utilizzando vari strumenti, chi whatsapp, chi skype, chi zoom. Poi fortunatamente siamo riusciti a creare un’unica piattaforma e quindi abbiamo creato le classi virtuali, rifatto l’orario delle lezioni, etc… Altra cosa importante siamo anche riusciti a dare in comodato d’uso oltre 30 computer a quegli studenti che ne erano sprovvisti così da non lasciare nessuno indietro”.
Quante ore al giorno stavano collegati i ragazzi?
“Non più di tre. Non mi sembrava giusto mantenere l’orario scolastico di inizio anno, quindi abbiamo fatto un nuovo orario, più leggero, così da evitare ai ragazzi di passare tante ore vicino ad uno schermo”.
E i ragazzi delle quinte?
“I ragazzi delle quinte hanno lavorato tantissimo con i propri docenti. Sono riusciti a portare a termine tutto il programma e me lo lasci dire a darci anche delle grandissime soddisfazioni. Pensi siamo l’istituto che ha avuto il maggior numero di 100 e lode e tutti meritatissimi. E non lo dico io, è stato detto dai docenti e anche dai presidenti di commissione. Hanno sostenuto tutti quanti un esame favoloso. Erano preparati, concentrati, certo anche emozionati, ma hanno saputo dare una grande prova di maturità”.