Finisce l’epopea agropolese della Fondazione Giambattista Vico. Il comune di Agropoli, guidato dal sindaco Roberto Antonio Mutalipassi, ha infatti sfrattato la realtà culturale che fu del presidente Vincenzo Pepe, oggi solo onorario, ed attualmente guidata dal rampollo di casa Luigi Maria. Alla base di tale decisione c’è la volontà dell’ente comunale di predisporre un capitolato speciale d‘appalto per l’affidamento del servizio di gestione dell’ex Fornace.
Il capitolato è, molto semplicemente, un documento nel quale si elencano gli adempimenti tra due o più parti. Nel caso agropolese, è stato stipulato il regolamento che l’ente ha sottoposto alla Fondazione Vico, in data 24 gennaio 2024, invitandola la stessa ad esprimere il proprio assenso all’accettazione. Da parte della realtà culturale, famosa negli ultimi tempi per l’inchiesta “Vico Nero”, non è arrivato alcun cenno e dunque il sindaco ha deliberato la cacciata dalla Fornace della Fondazione. “La stessa – si legge sull’albo pretorio nel documento a firma del funzionario Giuseppe Capozzolo – si intende rinunciataria alla gestione del bene. Nelle more che venga avviata una nuova analisi tesa a definire una proposta operativa per garantire il servizio, la Fondazione è tenuta a consegnare le chiavi e a lasciare il bene, pertanto l’ente provvederà alla momentanea gestione diretta del bene culturale”.
Nella Fornace era allocato il museo Acropolis della Fondazione, diretto dall’avvocato Elena Giovanna Foccillo, che già non era aperto tutti i giorni ma solo su appuntamento, come recita un eloquente cartello affisso davanti all’ingresso sul quale si può leggere che il polo culturale è visitabile solo su appuntamento rivolgendosi ad un numero di cellulare riconducibile proprio alla direttrice. Inadempiente, dunque, la realtà guidata da Luigi Maria Pepe, coinvolto anche lui nella suddetta inchiesta, che adesso dovrà liberare il bene da ciò che era esposto nel museo. E dovrà farlo quanto prima. Da capire, ora, perché soltanto adesso il Comune abbia deciso di stilare tale regolamento e soprattutto a chi fossero addebitate le spese negli ultimi anni di gestione.
La Fornace è stata spesso luogo e cornice di manifestazioni culturali come presentazioni di libri e spettacoli teatrali o musicali. In ogni occasione, erano ben visibili i loghi sia della Fondazione che del Museo Acropolis. Ciò è accaduto anche molto recentemente, quando vi sono tenuti spettacoli teatrali e musicali di cantanti ed attori emergenti e amatoriali. Cosa succederà adesso? Che Pepe figlio e la direttrice Foccillo dovranno liberare quanto prima la Fornace, restituendo alla popolazione agropolese un bene di fondamentale importanza sia storica che culturale. La speranza è che adesso venga affidata ad un’associazione che possa adempiere ai regolamenti e possa provvedere a pagare le dovute spettanza, a differenza di quanto fatto negli ultimi anni.
Necessario sottolineare che il Museo Acropolis era già stato oggetto di trasloco: nel 2017, infatti, era ospitato in un palazzo nel centro storico agropolese per poi spostarsi dove da adesso dovrà andare via. Per la serie, corsi e ricorsi storici.