di Arturo Calabrese
Note e applausi, applausi e note. Poca tristezza ma tanta musica. Si possono riassumere così i funerali del Maestro Angelo Antonio Bertolini, scomparso all’età di 90 anni. Il feretro ha lasciato la casa dell’estinto a Lustra sulle note dell’Inno d’Italia, con una bandiera a sventolare.
Era una giornata uggiosa quella di ieri, fredda, tipica del mese di gennaio. Ma in quel momento, un timido sole con i suoi forti raggi ha squarciato le nubi. Anche lui quasi a voler rendere l’ultimo omaggio al maestro. Nei suoi 90 lunghi anni, il maestro ha dedicato la vita alla musica e alla famiglia, due passioni che lo hanno accompagnato fino all’ultimo respiro.
La prima, in particolare, l’ha visto pioniere nel Cilento. Migliaia i giovani musicisti che con lui si sono formati e che ancora oggi suonano nelle bande musicali.
Un lungo corteo, accompagnato dalla banda, ha attraversato le vie di Omignano Scalo fino alla chiesa di Sant’Antonio di Padova ed anche lì altre note. Centinaia le persone presenti, ognuna delle quali aveva con il maestro un legame, un ricordo, un aneddoto. Innumerevoli i messaggi di cordoglio arrivati alla famiglia.
Dal Cilento, ovviamente, ma anche dalla provincia e da altre parti d’Italia. La dipartita del maestro Angelo Antonio Bertolini, seppur non più attivo come un tempo, lascia un vuoto nella memoria, nella collettività e nel campo musicale e culturale. Era riuscito a superare anche il Covid, ma adesso si è arreso.
Ha suonato la sua ultima composizione con classe e garbo, come lui sapeva fare. “Grazie a tutti coloro che in questi giorni hanno condiviso le proprie esperienze vissute con nonno, grazie per aver condiviso con noi i vostri ricordi – fanno sapere dalla famiglia – grazie di cuore a tutti, sinceramente e profondamente per questo amore smisurato. È grazie a voi se nonno esisterà per sempre”.