di Monica De Santis
Mancava dalle scene dal 2013, da quando un’emorragia celebrale l’aveva costretto a vivere su di una sedia a rotelle e con evidenti difficoltà di parlare. Bruno Arena, attore, milanese di nascita e varesino di adozione, aveva 65 anni, uno del duo “I fichi d’India”, nato sulle spiagge di Palinuro, si è spento nella giornata di ieri. Diverse le sue partecipazioni sul territorio salernitano. Tra le tante si ricorda quando con il compagno di scena Max fu ospite del Premio Charlot a Paestum. Una comicità stralunata e demenziale la loro che prevdeva il pubblico o lo spettatore televisivo, con battute che sono diventate dei veri e propri tormentoni. A dare la notizia della sua scomparsa e’ stato il figlio Gianluca, anche lui cabarettista: “Non ero pronto ma tanto non lo sarei mai stato. Buon viaggio papa’… lasci un vuoto immenso”. Negli ultimi anni il suo compagno sulle scene, Max Cavallari, non lo aveva mai lasciato solo: “Hai preso la valigia delle parrucche?”, gli ha scritto in un toccante post su Facebook, “adesso farai ridere i grandi lassu’. E’ solo un arrivederci. Ti amero’ per sempre”. Il duo dei Fichi d’India era nato nel 1988: Bruno e Max si erano conosciuti come vicini di casa e da una passeggiata a Palinuro arrivò l’idea del sodalizio, con il nome ispirato dalle piante viste lungo il cammino. Arrivarono le apparizioni dapprima nei teatri cabaret e poi in trasmissioni radio e tv, da “Yogurt” a “Zelig” e a “La sai l’ultima” e “Colorado”. E poi i film “Natale sul Nilo”, “Natale in India” e “Matrimonio alle Bahamas”, il ruolo del Gatto e la Volpe nel “Pinocchio” di Roberto Benigni. Arena era con Cavallari tra i proprietari dell’Arlecchino, storico locale di Vedano Olona, in cui si sono formati molti cabarettisti. Nel 1984 l’attore aveva perso quasi completamente la vista da un occhio e su questo difetto e sulla sua “bruttezza” scherzava spesso nei suoi spettacoli dimostrando quell’ironia verso se stesso e verso il mondo che era il vero punto di forza della sua comicità. La svolta drammatica per la vita e la carriera arrivo’ il 17 gennaio 2013, con l’emorragia cerebrale al termine della registrazione di una puntata di Zelig con Max Cavallari. Portato d’urgenza in ospedale, l’attore venne sottoposto a diversi interventi chirurgici. Arena fu costretto a interrompere la propria attivita’. Il primo ritorno in pubblico fu allo stadio San Siro, nell’aprile 2014, per assistere ad una partita della squadra del cuore, l’Inter, ma fu costretto a vivere lontano dai riflettori. Lo sport era stato la sua grande passione e aveva fatto anche l’allenatore di basket femminile, con tanto di patentino, arrivando a guidare brevemente il Busto Arsizio in Serie A. Max Cavallari iniziò così ad esibirsi da solo, anche se ricordando sempre con grande rispetto il legame con l’amico e partner professionale a cui e’ rimasto vicino fino all’ultimo. In rete i fan hanno ricordato i tormentoni dei Fichi: “Ti faccio una Caressa”, “Sono Tessa ma non sono cessa”, “Ferma a Coloraadoo?” e la loro canzone “Tichi Tic.d’India”. “Ciao amico ahrarara”, il saluto di Luciana Littizzetto, dal titolo del film in cui il duo impersonava due cugini inventori squattrinati. Nato a Milano il 12 gennaio 1957 e di origine messinese, Arena mosse i primi passi nel mondo dello spettacolo nelle vesti di animatore turistico, esibendosi nei suoi primi spettacoli comici. In seguito lavoro’ come insegnante di educazione fisica in alcune scuole – elementari medie e superiori – in provincia di Varese. Nel 1984 ebbe un brutto incidente d’auto che gli costò la perdita parziale della vista da un occhio. La carriera di cabarettista decollò nel 1988 dopo l’incontro della vita: quello con Max Cavallari. Durante una passeggiata sulle spiagge di Palinuro (Salerno) Arena e Cavallari decisero di formare il duo che li rese famosi traendo ispirazione dagli alberi di fichi d’india che notarono durante quella camminata. I Fichi d’India esordirono sul palco di un locale di cabaret di Varese, il “Fuori pasto”, per poi iniziare ad esibirsi in tutta Italia, tra locali di vario genere. Nel 1994 approdarono su Italia 1, all’interno della trasmissione tv “Yogurt”. Sempre nello stesso anno vennero contattati da Radio Deejay, per ‘Tutti per l’una’, in compagnia di Marco Baldini. La loro carriera decollò definitivamente in televisione su Canale 5, con alla partecipazione al programma ‘La sai l’ultima?’. La consacrazione avvenne a Zelig, trasmesso su Italia 1. Con la “sua meta’” del duo, Arena partecipa ad una serie di film comici tra il 1999 e il 2008: ‘Natale sul Nilo’, ‘Natale in India’, ‘Matrimonio alle Bahamas’ e, nel ruolo del Gatto e la Volpe, nel ‘Pinocchio’ di Benigni. “Rimarrà per sempre la rappresentazione della spensieratezza e dell’allegria”. Così, su Facebook, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ricorda il comico Bruno Arena dopo aver appreso la notizia della sua scomparsa. Esprimendo le condoglianze alla famiglia e ai suoi cari, il governatore ricorda come Bruno Arena, con i ‘Fichi d’India’ sia stato “protagonista di gag e spettacoli memorabili, che hanno fatto divertire numerose generazioni”. “Era nato a Milano, grande interista, ha sempre avuto la Lombardia come punto di riferimento della sua vita. Non dimenticheremo mai la sua ironia, la sua simpatia e il suo mitico ‘Amici Ahrarara!'” conclude il presidente Fontana. “Una preghiera per Bruno Arena, ha fatto divertire intere generazioni. Un abbraccio ai suoi cari. Porta un sorriso anche Lassu'”: lo scrive il leader della Lega Matteo Salvini sui social, postando un’immagine dei Fichi d’India.