A Praiano apriva L’Africana... - Le Cronache Provincia
Provincia Costiera Amalfitana

A Praiano apriva L’Africana…

A Praiano apriva L’Africana…

Giuseppe Mendozzi

Ad Amalfi conobbi due Romagnole bellissime mentre camminavo sullo stradone di Amalfi mi incrociai con Tata che arrivava in auto, ci salutammo e la prima cosa mi chiese di dove sono queste due: italiane gli dissi; lui repentinamente mi rispose “siamo Inguaiati allora”. Con la lingua italiana non aveva molta domestichezza era meglio non capirsi in qualsiasi altra lingua. Avevo uno scooter e con 120 lire di benzina facevo Positano e ritorno. Ma non era comodo per tutti i giorni. Quando andavamo in moto comunque veniva anche Enzo, il quale aveva una ragazza di Napoli che abitava proprio sopra la Buca di Bacco e andavamo da lei a lavarci un po’ la faccia, lei ci rifocillava anche offrendoci qualcosa da mangiare o bere. Intanto a Praiano apriva L’Africana Intanto a Praiano su l’idea di Edith e l’intraprendenza di Luca Milano innamorati, nasceva L’Africana Luogo dove il jet set internazionale ha vissuto momenti che hanno lasciato il segno nella storia della costiera. Jacqueline Kennedy, Gianni Agnelli, Anita Ekberg, La principessa D’Olanda; spettacoli fantastici provenienti dal Mulin rouge, dal Lidò di Parigi. Ragazze con vestiti di intimo nero e giarrettiere, le ballerine del Cancan ammaliano tutti i clienti. Ma noi eravamo i più presenti tutte le sere, e benché squattrinati godevamo dell’amicizia con Luca il quale da grande maestro di casa, regalava sempre sorrisi e una parola buona per tutti e spesso condivideva con noi anche un drink. Luca godeva dell’amicizia del nostro amico dottore primario in ospedale, a volte ne aveva avuto bisogno delle sue cure, per conseguenza eravamo privilegiati nel rapporto. Inoltre aveva inquadrato perfettamente il nostro ruolo, noi eravamo degli intrattenitori fenomenali. Luca signore di altri tempi, sempre disponibile. spesso ci consentiva di frequentare l’africana anche di mattina per fare un bagno con le ballerine. Le quali non desideravano altro che divertirsi quindi felici dii stare a Praiano e all’Africana eravamo in perfetta sintonia. I balletti si susseguivano Norman Davis, Mario Patigno show e tanti altri. Nella maggioranza di questi, le ballerine stavano tutte con il nostro gruppo, il divertimento oltre che con loro era prevalentemente tra di noi. Una sera combinai con due ballerine per incontrarci dopo il balletto con il mio amico Tata, andammo da Antonio alla Praia mettemmo la diecimila lire in buona vista e ci sedemmo al tavolo del ristorante, la diecimila lire in buona vista, serviva per fargli capire che avevamo i soldi per pagare, altrimenti non ci avrebbe serviti, e tra pizze, canti ed echi tra le rocce di quella meravigliosa valle angusta di Praiano, che comune di Praiano non è ma é Furore; arrivammo a fine nottata. Dissi: bene ritiriamoci; Tata perplesso mi disse ma dove andiamo? prendiamo l’auto e andiamo a dormire da qualche parte con loro. E Tata ancora più perplesso “ma veramente”? Si dissi io senza scompormi troppo in modo da non far percepire la perplessità alle ballerine. Arrivati in un albergo della zona prendemmo due camere e tranquillamente chiudemmo le rispettive porte, dopo una decina di minuti sentii dei colpi alla porta, preoccupato aprii immediatamente, era lui Tato; gli chiesi cosa volesse, e lui con un’aria imbarazzata ma sodisfatta mi disse: “vedi che queste hanno un menù tutto a parte” perché? gli chiesi e lui: “Io sono rimasto imbambolato, e lei per svegliarmi mi ha preso a cuscinate. Si gli dissi vai tranquillo non ti preoccupare sono americane, lo rassicurai. All’indomani ritrovai un amico completamente stralunato. Dopo quella notte Tato fu preso da una forte attrazione verso quella donna da comportargli un desiderio di stare insieme da mettere al lato tutto e tutti. Tutti i suoi pensieri erano focalizzati su quella donna, a seguito di questa attrazione cominciò ad innescarsi la gelosia, alla fine del balletto la notte mi chiedeva vedi se la infastidisce qualcuno quando esce dal camerino, quai se qualcuno la avesse intrattenuta parlando anche per un complimento, Infondo erano loro le artiste dello spettacolo. Lui sarebbe andato su tutte le furie. Per fortuna una due settimane al massimo e il balletto cambiava. Partivano le vecchie e arrivavano le nuove.Eravamo nel mese di Agosto in questo nuovo balletto Giacomino prese una antipatica che non piaceva a nessuno di noi, gliele contavamo di tutti i colori io e Tano avevamo due americane questa di Giacomino era centro americana, caraibica era alta magra, ma noi per sfotterlo gli dicevamo: “questa è un trans cacciala via, sembra la cibbona.( la cibbona era una brutta vecchia di Vietri che aveva fatto la vita fino a sessant’anni) Lui la prendeva a ridere non si offendeva mai, sapeva perfettamente dove volevamo arrivare. Una notte andammo insieme a dormire in un albergo e mentre noi eravamo nelle nostre rispettive stanze sentimmo delle grida fuori uscimmo e Giacomino stava facendo discussione con il portiere dell’hotel perché alla Cibbona non piaceva la camera. Noi prendemmo subito le parti del portiere e cominciammo ad inveire contro Giacomino dicendogli: portala via a questa fetente questa vive in qualche capanna di paglia ora viene qui a fare la schizzinosa. “Cacciala via”. Mandala a dormire sulla spiaggia. Ma quante risate, mi viene da piangere nel ricordare quei momenti eravamo forti non avevamo paura di niente. Non ci sfiorava assolutamente alla mente nessuna cosa negativa, eravamo compatti, empatici, solidali tra di noi, niente e nessuno ci fermava a volte facevamo cose che oggi solo al pensiero mi inorridisco. In quanto a donne non c’erano regole, come tra di noi cercavamo di farci le scarpe cosi facevamo anche con sconosciuti, quindi spesso capitava uno sguardo un sorriso con una donna accompagnata, e con la sua compiacenza, facevamo le scarpe all’accompagnatore pur che fosse il fidanzato il marito o l’amante. Pertanto potevamo facilmente incorrere in qualche litigio, lo aggiustavamo sempre insieme. Non era consigliabile mettersi contro di noi.

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