di Monica De Santis
Presentata questa mattina nella Sala Giunta di Palazzo di Città la mostra “Vocabulum_Ultrasegno (Vol.1), che sarà inaugurata questo pomeriggio alle ore 18 presso il Palazzo Frescuione. In mostra, fino al prossimo 12 giugno, 60 opere di 19 artisti contemporanei italiani Si tratta di installazioni opere e fotografie che potranno essere visionati dal pubblico dal martedì al venerdì (15:00/21:); sabato, domenica e festivi (11:00/13:00 e 15:00/21:00), previa prenotazione. A presentare la mostra i due curatori Marcello Francolini, curatore e critico d’arte. Docente presso l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria e Fabio Avella, curatore e promotore di eventi. Dopo un Master in Management dei Beni Artistico-Culturali fonda l’Associazione Collaterart di Salerno di cui è presidente e promotore degli eventi. Nel 2016 organizza l’evento Linea di Contorno Creatività Differenti a Salerno, con loro anche l’assessore alla cultura del Comune di Salerno Antonia Willburger… “L’apertura di questa esposizione segna anche la ripresa delle attività culturali nella città di Salerno, dopo i lunghi mesi di chiusura causa pandemia. Questa è solo la prima di tante altre iniziative che presenteremo nei prossimi giorni e nelle prossime settimane”. “L’allestimento di questa mostra– hanno ricordato i due curatori, Fabio Avella e Marcello Francolini – è stato possibile grazie ad alcuni prestiti sia da parte degli artisti che da istituzioni e aziende come la Fondazione Plart Torino-Napoli di Maria Pia Incutti, la Gufram di Torino e l’azienda Linee Contemporanee di Salerno con l’ingegnere Luca Giordano. Saranno esposte alcune icone del design italiano come Cactus, Sassi, Capitello, ma anche vasi prodotti da un’artista come Mimmo Palaldino o gli oggetti mediali di Davide Coltro, l’inventore del quadro elettronico. Ma c’è anche Sara Ricciardi la designer concettuale che non smette di prendere riconoscimenti a livello nazionale e internazionale. Ci sono artisti – hanno aggiunto Avella e Francolini – che non smettono di stupirci come Pietro Lista e Alfredo Maiorino e altri che promettono di farlo come Emmanuele De Ruvo e Lucas Memmola”. Vocabulum non è una mostra o meglio non lo è nel senso classico. È una mostra sul modo d’essere dell’opera, sia essa oggetto d’arte che oggetto di design, giacché ciò che più ci interessa adesso, in questo momento storico, ad un anno dalla pandemia, è quella di ripensare prima di tutto i significati che stanno intorno all’opera, perché solo così possiamo ricordare a noi tutti del perché l’arte, sia così essenziale a rivedere, a riconsiderare e a ricostruire la realtà. La mostra si articola secondo un percorso, un cammino interiore fatto di tre livelli: Primo Livello, le cose concrete o degli oggetti. Si parte dagli oggetti di Design, ma di quel design trasognato tipico di un certo spirito mediterraneo che libero dalla funzione si muove nel campo sterminato delle allegorie e delle relazioni creando “ipotetiche cose concrete”; Secondo Livello, le cose riflesse o delle opere d’arte. Si approda agli artisti, dove l’oggetto è la forma, la materia, l’assenza entro cui esse, ci parlano di un certo modo dell’uomo contemporaneo; Terzo Livello, i concetti originari o degli archetipi. Questa sarà una sezione curatoriale che vuole lasciare il fruitore in uno spazio di riflessione con gli archetipi in forma di simbolo o segno o parola. Guarda le video interviste cliccando sul link: https://www.youtube.com/watch?v=yA86o5ZdalU