di Francesco Carriero
Niente finanziamento dal Governo per la metropolitana di Salerno, che sembra sempre più vicina al transito verso un binario morto. Nonostante l’impegno pluripartitico, sottoscritto da Forza Italia e Partito Democratico e votato dal Movimento 5 Stelle, di far arrivare 5 milioni di euro con cui mandare avanti le corse per 18 mesi e scongiurare la chiusura del servizio paventata per la fine di febbraio, grazie ad un emendamento al decreto “Destinazione Italia”, per problemi contabili, la Commissione Bilancio ha bocciato il provvedimento. Alla base della cancellazione ci sarebbe il divieto, subito saltato all’occhio della commissione, di poter trasferire fondi strutturali su capitoli di spesa di esercizio. In effetti i cinque milioni, stando alla nota del relatore, sarebbero stati utilizzati per acquistare nuove carrozze per la metro salernitana. Ma le speranze di tenere in vita il trasporto su ferro in città, nonostante le difficoltà, non sono del tutto spente, visto che il finanziamento potrebbe ancora arrivare ma solamente con un decreto firmato dal ministro dei Trasporti Lupi, che potrebbe decidere in merito nella prossima settimana. Intanto a far sensazione è la decisione del Movimento 5 stelle di sostenere, nel corso dei lavori, l’emendamento a firma di Fulvio Bonavitacola e Mara Carfagna. A spiegare le ragioni alla base di tale comportamento è stato il deputato salernitano Mimmo Pisano: «Eravamo consapevoli che c’era un problema di contabilità – spiega il grillino – ma abbiamo sostenuto ugualmente questo emendamento. Abbiamo votato perché noi lavoriamo per la città di Salerno e siamo sempre stati favorevoli alla mobilità sostenibile, nonostante i nostri dubbi su questa metropolitana e i gravi errori commessi da De Luca già in fase di progettazione. L’infrastruttura non copre punti cruciali del territorio, come l’aeroporto, e ha orari che non possono soddisfare le esigenze dell’intera utenza salernitana. Questi sono errori di pianificazione imputabili al Comune e che oggi fanno pagare lo scotto di spostare soldi dal capitolo infrastrutturale a quello della gestione. Ora la palla passa al ministero che ci auguriamo riesca a trovare una soluzione con Trenitalia o con la Regione per garantire il servizio nel prossimo anno e mezzo».