di Pina Ferro
Villa Wenner finisce nuovamente nel mirino della magistratura. Un tuffo in piscina, ripreso da alcuni obiettivi, alla base della nuova decisione del magistrato che ha disposto nuovi sigilli alla struttura. Era il 12 agosto, come si legge in una nota della proprietà della struttura, quando viene notificato alla famiglia Scarpa, proprietaria dell’antica dimora dei Wenner, un nuovo sequestro preventivo (area piano terra, piscina e giardino) dell’amministrazione giudiziaria. A disporre il provvedimento p stato il sostituto procuratore Claudia D’Alitto. I sigilli sono giunti a distanza di sette giorni dall’atto che stabiliva il dissequestro per un perdiodo pari a 30 giorni, (4 agosto). Il dissequestro disposto del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Salerno, Maria Albarano, aveva lo scopo di consentire l’esecuzione di attività ordinarie e straordinarie di manutenzione, regolarmente avviate dalla famiglia Scarpa. “L’origine del provvedimento di sequestro risale al 2 marzo 2020, – si legge nella nota – quando la magistratura notifica alle sorelle Scarpa un sequestro giudiziario per presunti schiamazzi e presunte irregolarità amministrative (comunicazione al portale alloggiati.web della questura, da verificare, in quanto l’estensione all’obbligo di denuncia al portale per gli affitti anche inferiori alle 24h esiste solo per le strutture ricettive, e villa Wenner non lo è mai stata). In quella data fu effettuato un blitz di nove esponenti delle forze dell’ordine (tra carabinieri del Nas e guardia di Finanza) . In quell’occasione a Rosa Scarpa fu anche sequestrato il suo computer personale, poi restituito”. Dal 3 marzo al 4 agosto la villa storica del 1862, con tele affrescate, giardino e piante secolari di particolare pregio, non ha potuto avere regolare manutenzione. Sulla base delle ripetute richieste degli avvocati, si arriva al 4 agosto, giorno della notifica del dissequestro temporaneo per la manutenzione. Cominciano le attività e i lavori, ma il giorno 12 agosto viene notificata alle proprietarie un ennesimo sequestro perché, su segnalazione della vicina, che produceva materiale fotografico autonomamente procurato insieme alla polizia giudiziaria, le sorelle Scarpa risultavano in acqua in piscina in “atteggiamento ludico”. “Che bagnarsi nella propria piscina di casa fosse cosa proibita o che il dissequestro temporaneo fosse solo un permesso esclusivo per le attività di ripristino, non risulta agli atti”. Le proprietarie intendono unicamente sottolineare il carattere vessatorio e persecutorio di alcuni esponenti del vicinato e il rischio che i continui provvedimenti di sequestro rappresentano per villa Wenner, bene storico tutelato e patrimonio di tutto il territorio. “Si fa presente con l’occasione che tutti gli introiti dovuti alle locazioni del bene sono sempre stati per la totalità investiti nel mantenimento e nel decoro della struttura”.