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di Antonella Pacilio
- BATTIPAGLIA. «Sono soddisfatta del lavoro della magistratura e ho fiducia. Restiamo in attesa degli sviluppi. La questione che mi rende più serena è che le indagini sono state dilungate proprio per accertare le modalità di esecuzione del provvedimento. Procedura che avrebbe dovuto, comunque, tutelare i miei figli. Questo mi ha dato una nuova forza e una nuova fiducia» risponde così all’ordinanza di rigetto all’archiviazione nei confronti degli undici indagati per il blitz dello scorso 15 marzo 2013 mamma Donatella Cipriani. Il Gip Elisabetta Boccassini intende rivalutare l’intero percorso e ha chiesto l’acquisizione del video della polizia e della testimonianza del padre della professoressa Cipriani. “Andavano tutelati i minori” è questo il filo conduttore dell’intera ordinanza. Le richieste della professoressa Cipriani fatte agli assistenti sociali e alle psicologhe “non sono illegittime”. Del resto la stessa non poteva sapere del provvedimento considerato che “lo stesso era stato formulato poche ore prima del blitz” . La ricostruzione della Cipriani appare al Gip di fatto “dettagliata e legittima” anche in base ai filmati agli atti. Accolta quindi la richiesta del difensore della prof Cecchino Cacciatore, il gip ordina altri due mesi di indagini e l’acquisizione di ulteriori prove al pm Maurizio Cardea che aveva basato la difesa degli indagati sulla legittimità del procedimento siccome ordinato dal Tribunale per i minori di Salerno. Questo non è bastato per far archiviare il caso: “non era autorizzato il prelievo forzato e non si comprende come possa essersi valutato un pericolo di fuga tale da portare al sequestro delle chiavi dell’auto” – continua – “non si dovrebbe mai dimenticare che il bene che si intende tutelare, anche attraverso provvedimenti di tale gravità, è il benessere psicologico dei minori”. Fatto sta che al di là delle dichiarazioni dai video si evince nettamente che le richieste di mamma Donatella di calmare i bambini che urlavano e che avevano paura di morire non vengono ascoltate, anzi ignorate. La fiducia di mamma Donatella nei confronti delle forze dell’ordine e della magistratura non vengono comunque mai meno. La discussione è volta alle modalità che, dai video diffusi dai quotidiani e da tutte le televisioni, fanno sì che l’intera vicenda sia quanto meno discutibile, anche dal punto di vista umano. Si poteva usare una diversa delicatezza? Certo è che nulla è stato fatto prima del provvedimento che nel momento in cui è divenuto effettivo ha subito visto il dispiego di forze dell’ordine, con tanto di assistenti sociali e psicologa del Comune di Battipaglia già schierati dinanzi al cancello della professoressa Cipriani. Assistente sociale del Comune di Battipaglia che tutt’oggi relaziona sulle condizioni dei bambini presso la casa famiglia per incarico del Tribunale dei minori di Salerno. Per questi undici indagati, tra poliziotti, assistente sociale e psicologa le indagini proseguono. “Bastava consegnare i bambini” qualcuno potrebbe presupporre. Eppure dai video si sente mamma Donatella chiedere soltanto di predisporre i minori all’allontanamento e di poterli seguire in casa famiglia. Niente di più, niente di meno. Cosa tra l’altro tenuta in grande considerazione anche dal Gip Elisabetta Boccassini che considera “normali e non si comprende perché non siano state tenute in considerazione” le richieste della prof Cipriani.