Sequestrato l’impianto, Costa: «Ecco la risposta dello Stato» - Le Cronache
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Sequestrato l’impianto, Costa: «Ecco la risposta dello Stato»

Sequestrato l’impianto, Costa: «Ecco la risposta dello Stato»

di Erika Noschese

«Il sequestro operato ad Eboli, da parte del Noe dei carabinieri e sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Salerno è la vera risposta dello Stato alle richieste e manifestazioni da parte dei cittadini del territorio». Lo ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa in merito al blitz dei carabinieri del Noe di Salerno che, ieri mattina, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo all’impianto di compostaggio e stabilizzazione delle frazioni organiche. Le attività sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Salerno nell’ambito con il Noe di Salerno, nell’ambito di attività mirate a contrastare il fenomeno delle violazioni in materia ambientale presso i principali impianti di trattamento di rifiuti su tutto il territorio provinciale. La misura cautelare è scaturita anche a seguito di numerose segnalazioni ed esposti giunti da locali comitati ambientalisti e cittadini residenti nelle aree limitrofe all’impianto per miasmi percepiti fino al limitrofo centro abitato. Nel corso di attività ispettive condotte dai militari del Noe coadiuvati da personale ispettivo dell’Arpac di Salerno, tra giugno 2017 e ottobre 2019, è emerso che per le operazioni di recupero dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata l’impianto riceveva quantitativi di rifiuti biodegradabili di cucine e mense e rifiuti biodegradabili notevolmente superiori rispetto ai limiti imposti, producendo un esubero mensile di circa 500 tonnellate. Il superamento costante dei quantitativi consentiti, aggiunto alle operazioni di deposito e alla triturazione eseguita nel piazzale esterno dell’impianto, hanno causato le emissioni nauseabonde avvertite dalla popolazione. Il valore complessivo del sequestro ammonta a circa 10.000.000 euro. «Quando io sono stato lì ho sentito quegli odori aggressivi che nessun cittadino deve sentire a casa propria e dove vive ed io stesso sono rimasto molto perplesso», ha poi aggiunto il ministro dell’Ambiente, sottolineando che i cittadini hanno fatto bene a segnalare i vari episodi e che «io stesso ho segnalato più volte – ha poi aggiunto Costa – L’aria non deve essere una maledizione, tutti hanno il diritto di respirare aria pulita». Per il ministro dell’Ambiente, dunque, il sequestro dell’impianto di compostaggio «è una risposta forte, adesso dovrà essere rimesso tutto a posto, a beneficio dei cittadini e della medesima azienda che, sicuramente, vorrà lavorare nel miglior modo possibile». Nel merito della questione è intervenuto anche il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Michele Cammarano: «Con il sequestro preventivo è rimarcato, ancora una volta, l’attenzione del ministro Costa sulle problematiche ambientali della Piana del Sele».Per Cammarano, è necessario effettuare controlli anche sugli impianti privati: «Battipaglia paga da tempo questo peso enorme ambientale e questa volta potrà essere un nuovo inizio per quelle zone, dopo anni di immobilismo da parte della Regione Campania». «Finalmente è stato dato un duro colpo alla vergogna del sito di compostaggio di Eboli, che da anni ha prodotto gravissimi danni alla vita di migliaia di cittadini. Adesso inizia la fase in cui le autorità preposte dovranno finalmente vedere chiaro e scavare in una vicenda avvolta da ombre e da responsabilità gravissime», ha invece dichiarato il capogruppo consiliare di Forza Italia a Battipaglia Valerio Longo, l’assessore comunale battipagliese Monica Giuliano e il coordinatore cittadino azzurro Enrico Tucci. «Le responsabilità politiche erano invece già note da tempo – hanno proseguito gli esponenti azzurri sferrando un attacco alle amministrazioni regionale e provinciale – La Regione Campania e la Provincia di Salerno, che hanno fallito totalmente nella gestione del ciclo dei rifiuti, rette dal sistema di potere deluchiano, rimaste completamente sorde ai nostri richiami e al grido di dolore dei cittadini». Si schiera, ancora una volta, a favore dei cittadini il consigliere provinciale Dante Santoro che, in questi mesi, ha avuto modo di ascoltare le istanze dei cittadini. «E’ una buona notizia per tutti quei cittadini che temevano per la loro salute, io da consigliere provinciale continuerò ad attivare il mio fiato sul collo per questa vicenda che, per i cittadini, è una questione di vita».Parla di risultati raggiunti, la Deputata del MoVimento 5 Stelle Virginia Villani: «L’impianto di compostaggio era da tempo sotto osservazione da associazioni e dalle comunità che vivono assediate da odori molesti».

Cardiello: «Il sindaco deve dimettersi, nessuna risposta da lui»

Si difende dalle accuse il sindaco di Eboli, Massimo Cariello che sottolinea, attraverso una nota, come l’impianto non sia stato chiuso ma ne è stato autorizzato l’uso con le prescrizioni indicate dal Gip «per larga parte già adempiute, abbiamo immediatamente contattato la società che ne ha la gestione, la Ladurner srl, che ci ha fornito esaurienti e dettagliate informazioni, accertando che non vi è pericolo per la collettività, perché i gestori si sono adeguati nel tempo». Secondo la relazione aziendale, si tratta di un sequestro preventivo eseguito nell’ambito di indagini preliminari dal Gip del Tribunale di Salerno. «Il provvedimento fa riferimento a fatti risalenti all’anno 2017 considerati superati nella pratica, tanto che tutti i successivi controlli di Arpac non hanno portato ad alcun tipo di provvedimento, se non a generiche indicazioni e suggerimenti – ha precisato ancora il primo cittadino – L’azienda, di concerto con il Comune di Eboli, pur avendo già messo in atto le migliori pratiche di gestione, sta ulteriormente implementando procedure ed interventi migliorativi, anche tenendo conto delle indicazioni degli organi di controllo, per fornire ulteriori e concrete garanzie alla tutela della salute pubblica». In merito alla questione degli odori, con riferimento al verbale di ispezione di Arpac del 21 gennaio 2020, ultimo di una serie di numerosi controlli, l’azienda ricorda che nel corso dell’ispezione le analisi avevano certificato come tutto fosse “compatibile con le attività espletate nel ciclo produttivo”. Al Comune di Eboli la società Ladurner ha ribadito il proprio impegno per la migliore gestione dell’impianto di compostaggio, anche sulla scorta della propria esperienza e storia professionale, in piena collaborazione e unità di intenti con il Comune di Eboli. Intanto, chiede le dimissioni del sindaco, Damiano Cardiello, capo dell’opposizione: «Non resta che chiedere le dimissioni del sindaco perchè fa finta di niente, aggira l’ostacolo senza entrare nei dettagli di chi ha autorizzati i camion con un quantitativo superiore, gli introiti dove andavano a finire? Chi ha guadagnato, per mesi o per anni? Lui non lo chiarisce, la sua nota sa di presa in giro nei confronti dei cittadini». «Ci auguriamo che il sequestro dell’impianto di Eboli sia da spinta per la realizzazione di quegli interventi migliorativi, già finanziati, che l’azione delle forze dell’ordine di oggi ha dimostrato essere urgenti e necessari», ha dichiarato invece Mariateresa Imparato Presidente di Legambiente Campania e i circoli di Eboli e Battipaglia secondo cui «sono gestioni come quella dell’impianto di compostaggio di Eboli, da tempo sotto osservazione da parte della nostra associazione e delle comunità che vivono assediate da odori molesti, i nemici che impediscono la chiusura del ciclo dei rifiuti in Campania. Non è sovraccaricando quelli esistenti che in Campania risolveremo l’annosa vicenda della carenza di impianti che trattano la frazione organica».