di Pina Ferro
Affidamenti diretti e lavori mai eseguiti. L’attenzione della magistratura focalizzata anche sulla gestione del Palasele e sul ruolo di Damiano Bruno. E’ da alcune intercettazioni che gli investigatori hanno messo insieme, ulteriori elementi circa gli affidamenti diretti operati al Comune di Eboli. Il tutto è emerso durante il filone investigativo relativo alla videosorveglianza che ha anche già portato all’iscrizione del registro degli indagati, tra gli altri, di alcuni amministratori e del primo cittadino di Eboli Massimo Cariello. Nel corso di una conversazione tra Fabio Ciaglia e Santo Fido, viene intercettata il seguente dialogo :“…. Ma quello poi, parecchie cose del Palasele le prende direttamente Damiano Bruno …gli incarichi ad Ital Company.. tutti Damiano Bruno…. Da quando Paola è tornata insieme a lui hanno fatto 7..8 determine tutte Ital Company….10 rubinetti …2100 euro e cosa è oro…ho detto!?… mai sostituiti…mai sostituito”. Conversazione che per gli investigatori dimostra il modo di operare di alcuni amministratori del Comune di Eboli, attraverso affidamenti diretti e successiva liquidazione, per lavori mai effettuati, al fine di assicurarsi somme di denaro non dovute. Secondo quanto ipotizzato Damiano Bruno, direttore dei servizi demografici e cimiteriali del Comune di Eboli, avrebbe favorito la concessione diretta di lavori all’interno del Palasele alla ditta Italcompany costruzioni srl. Solo qualche giorno fa Damiano Bruno era stato destinatario di un avviso di conclusione indagine da parte della Procura di Salerno per aver reso delle false dichiarazioni, compromettendo la corretta acquisizione degli elementi di prova in relazione ad un incendio sviluppatosi, diversi anni fa, era il 2017, nel centro storico di Eboli e che interessò i mezzi edili dell’allora consigliere comunale di minoranza Santo Fido. Lo stesso delle intercettazioni riportate. L’attenzione della magistratura sugli affidamenti diretti presso il Comune di Eboli resta alta.