Perché Babbo Natale ha lo stesso orologio di mio papà?
“ Avevo una bellissima immagine di un concorso internazionale esposta in casa. Mi ritraeva mentre ero vestito in perfetta tenuta di gara , con frac e cilindro, pantalone, stivali da dressage, guanti bianchi. In un momento in cui sto alzando il braccio, si nota molto bene, in questo scatto d’autore, il mio orologio. Non era un orologio importante, di marca o foggia singolare, però si vedeva molto bene e rappresentava un dettaglio riconoscibile della mia figura da dressagista internazionale. Inoltre, c’era qualcosa che mi caratterizza nello specifico in questo dettaglio, perché indossavo l’orologio al braccio destro, in quanto suono la fisarmonica. Questa bella foto di gara è stata esposta per un bel po’ di tempo a casa mia. Un anno, ho deciso, assieme a mia moglie, di fare una sorpresa al mio bimbo piccolo in occasione del Natale. Al tempo mio figlio, avrà avuto 4 o 5 anni. Erano per lui i primi momenti dell’infanzia in cui viveva l’atmosfera e la sensazione del Natale, resa ancora più speciale dal misterioso avvento di questo personaggio invisibile, chiamato Santa Claus, Babbo Natale o come lo si voglia denominare, in giro per il mondo, che porta doni ai bambini la notte della Vigilia di Natale. E’ un elemento importante della tradizione e del folclore natalizio, che affascina da sempre, tutti i giovanissimi e porta il sogno ed alimenta l’attesa e la magia, nella speranza di un fantomatico incontro, impossibile perché questo vanificherebbe l’intento e l’intervento dell’uomo barbuto dall’aria misteriosa proveniente dai paesi del Nord Europa, immortale, con la slitta trainata da animali notturni ossia renne volanti . Uno spirito immaginario di bontà, di saggezza, dolcezza, di buoni valori, che in alcuni posti del mondo lascia poesie, a cui alcuni bambini lasciano latte e biscotti e carote per le renne. I più piccoli vivono intensamente, al tempo dell’infanzia, l’attesa di questo personaggio con grande interesse e curiosità, però anche con un po’ di timore e preoccupazione, perché c’è come un rito da portare avanti: essere stati buoni per ricevere il regalo, non poter incontrare assolutamente Babbo Natale perché è un personaggio misterioso, immortale, che lavora tutto l’anno per accontentare i bimbi, viaggiando da terre lontane per raggiungere tutte le case del mondo, calandosi dal comignolo con il suo sacco pieno di doni . Bisogna dormire assolutamente, ma i bimbi vanno in ansia e frenesia e trepidante attesa per questa visita e la cosa, di anno in anno, si rende sempre più complicata da controllare, ma finchè sono piccoli, indifesi ed ingenui, risulta facile da gestire per un genitore. Poi, crescendo le domande si intensificano, i dubbi e le compagnie e gli stimoli esterni iniziano ad interferire, e piano piano la favola ed il gioco sfumano, si affievoliscono per poi , in molti casi, scomparire del tutto. Da padre che ama molto le tradizioni popolari, in quanto sollecitano la fantasia e l’immaginazione di un figlio, mi ero molto divertito e prodigato nel coltivare ed abbellire questa leggenda, e nel costruire una atmosfera natalizia, ogni anno, sempre più magica misteriosa ed incantata per il mio ultimo figlio piccolo. Quell’anno capii e sentii, che ci voleva una spinta sensazionale in più, una sorta di prova tangibile per rendermi credibile e concreto agli occhi del mio ragazzo. Bisognava far apparire anche brevemente l’anziano personaggio in carne ed ossa a casa nostra. Sarei stato proprio io ad effettuare la strepitosa interpretazione, e devo dire che curai tutto nel minimo dettaglio , tranne una cosa, che si rivelerà fondamentale. Noleggiai un costume da Babbo Natale perfetto, completo rosso, barba lunga, capelli bianchi lunghi, gli stivali, la grossa cinta nera . Così, la sera di Natale, prima che mio figlio andasse a letto, sono scappato fuori dal garage, ho fatto tutto il giro in macchina, ho indossato il vestitone di Babbo Natale, ho preso il sacco ed ho bussato alla porta di casa. E’ stato indimenticabile l’effetto di essere accolto nella mia casa, sotto le mentite spoglie di quel personaggio della tradizione. Ho cercato di mantenere freddezza ed imperturbabilità, ed al contempo entusiasmo, per rendere credibile la mia apparizione. Venne ad aprire mia moglie, con il mio figliolo nascosto dietro di lei, intimorito, spaventato, intimidito, smarrito. “Guarda” esclama mia moglie a gran voce al nostro bambino” E’ arrivato Babbo Natale quest’anno a portarti i regali”, mentre io, ormai immedesimato nella parte, mi prodigavo ad esclamare “Oh Oh Oh! Ho portato i regali” rendendo la voce profonda, cupa ed irriconoscibile. Mio figlio stava sempre più nascosto tra le gambe della madre. Così, per sciogliere l’atmosfera, ho preso il sacco, l’ho tirato avanti, mentre mia moglie sussurrava “Hai visto, caro! E’ arrivato Babbo Natale. E’ un personaggio reale, è arrivato davvero”. Lui che stava nascosto dietro mia moglie, ad un certo punto, prende coraggio, raccoglie tutta la voce che ha dentro di sé ed esclama ” Si, Babbo Natale è arrivato! Però non so perché, indossa al polso lo stesso orologio del mio papà!”. Nella foga di impersonare il personaggio, dimenticai di togliere l’orologio…ed oggi che il mio bambino ha ormai 15 anni ed il suo pensiero è preso da tante altri impegni, emozioni e stimoli, e non ha più dubbi sullo spirito del Natale, l’orologio dei miei ricordi si è fermato a quella sera, e mi commuovo sempre pensando a quel piccolo, fatale, errore che mi tradiva, padre pieno di amore ed affetto nei confronti del suo bambino, al quale voleva solo insegnare la magia del Natale. (p.g.)