di Erika Noschese
Approvare un nuovo strumento urbanistico che riduca le nuove costruzioni ed il conseguente consumo di suolo sul territorio comunale. E’ questa, in sintesi, la proposta di iniziativa popolare avanzata, all’amministrazione comunale, “Salva Salerno” che avvieranno a breve una raccolta firme per fermare il dilagante fenomeno della cementificazione selvaggia. A presentare la raccolta firme il consigliere d’opposizione Gianpaolo Lambiase secondo cui il piano urbanistico comunale avrebbe consentito la cementificazione di tutti gli spazi ancora liberi, determinando “la più grave aggressione al territorio del Comune dal dopoguerra ad oggi”, come si legge dal documento che verrà presentato, dopo la raccolta firme, all’amministrazione comunale. Secondo i dati IstatIspra relativi al 2018, infatti, Salerno è tra i primi Comuni in Italia per il consumo di suolo con una percentuale pari al 38.6%. L’istituto per la protezione e la ricerca ambientale, nello specifico, ha evidenziato che il consumo di suolo nel perimetro urbano ha una forte legame con l’aumento delle temperature. Inoltre, la città capoluogo è tra quelle in cui è più evidente la sproporzione tra reddito medio pro capite e costo per metro quadro delle abitazioni, sia in locazione che per acquisto. Negli ultiim 10 anni a Salerno sono stati realizzati circa 6mila alloggi privati, di questi solo il 30% sarebbero stati venduti senza tener conto delle 5mila occupazioni non occupate e in vendita, a causa di un censimento che prevedeva un incremento della popolazione per un totale di 30mila abitanti. Incremento che invece non è stato registrato, a fronte invece di una diminuzione consistente. «E’ in atto una disastrosa espansione edilizia affidata a pochi costruttori privati, il che non favorisce la crescita dell’occupazione nel settore edile e dell’artigianato locale, oggi in crisi», ha spiegato il consigliere Lambiase che punta l’attenzione sull’assenza di unarete fognaria adeguata, di servizi e attrezzature pubbliche efficienti, ragion per cui si rende necessario puntare alla salvaguardia e alla valorizzazione dell’ambiente e dei beni storico culturali, alla riqualificazione e al recupero – oltre che all’adeguamento energetico – del patrimonio edilizio esistente. Da qui dunque le proposte di iniziative popolare “Salva Salerno” che chiedono all’amministrazione comunale che il nuovo strumento urbanistico sia finalizzato alla riduzione di tutte le nuove costruzioni a Salerno. Tra le altre richieste avanzate anche l’adozione di strumenti e misure volte a favorire il riuso e la rigenerazione dei suoli già urbanizzati nonché il risanamento attraverso la ristrutturazione e il restauro degli edifici; la rigenerazione delle aree urbane degradate mediante la manutenzione e l’adeguamento della rete fognaria, la creazione di aree verdi, pedonali, naturalistiche e di percorsi ciclabil; la detrazione fiscale prevista dalla legge: il Comune infatti dovrebbe prevedere agevolazioni per aziende e privati per la manutenzione degli edifici già esistenti per garantire il decoro urbano e l’incremento dell’occupazione nel settore edilizio o nell’artigianato locale. Inoltre, il consigliere di Salerno di Tutti chiede al Comune che in occasione della revisione decennale del Puc approvi un nuovo strumento urbanistico che riduca drasticamente le nuove edificazioni e il conseguente consumo di suolo sul territorio comunale.