di Marta Naddei
Il Governo di cui fa parte non gli piace proprio. E a quanto parte lui non piace troppo al Governo al quale, di fatto, ancora appartiene. Dopo che il sindaco di Salerno e aspirante vice ministro alle infrastrutture e trasporti Vincenzo De Luca ha definito, nel corso di una trasmissione televisiva, «disastroso» e «demenziale» il lavoro dell’esecutivo nazionale, nella giornata di ieri è giunta la risposta da Roma. E non da un esponente dell’opposizione, bensì da un senatore del suo stesso partito, quello Democratico, segretario del gruppo Pd in Senato, Francesco Russo che ha invitato il primo cittadino di Salerno a scegliere uno dei due incarichi attualmente ricoperti o, in alternativa, a prendere la via di casa se proprio non gli piace il Governo che lo ha voluto al Ministero delle Infrastrutture e trasporti, anche alla luce del rinnovato percorso che il premier Enrico Letta ed il segretario nazionale del Partito Democratico, Matteo Renzi, appoggiato proprio da De Luca alla scorsa tornata di primarie. «Il 2014, sono certo, sarà, anche grazie alla nuova segreteria del Pd, l’anno del raccolto: rispetto anche al recente passato, tutte le forze che compongono il Governo stanno lavorando, in maniera responsabile, per raggiungere risultati condivisi» – ha detto Russo che ha poi fatto una considerazione – «In questo contesto stridono davvero le parole di Vincenzo De Luca nei confronti del Presidente del Consiglio: se considera l’azione del Governo così disastrosa e demenziale faccia un passo indietro e si dimetta. Gli ripeto l’invito che gli ha rivolto il segretario Renzi che lui ha appoggiato al congresso: sia coerente con il nuovo stile del Pd e lasci quanto prima uno dei due incarichi». Una decisione che Vincenzo De Luca potrebbe pure prendere all’inizio di questa settimana: nelle scorse ore, infatti, il primo ministro ed il segretario nazionale del Pd si sono incontrati e non è escluso che, tra i tanti argomenti trattati di sicura maggior rilevanza, un passaggio sul caso delle deleghe di De Luca nell’ambito di un più ampio discorso politico ci sia stato. Quel che è certo è che a Salerno, in primis gli amministratori locali, fremono per avere lumi sull’immediato futuro che li attende. Nei giorni scorsi, il presidente del Consiglio comunale Antonio D’Alessio ha interpellato proprio il sindaco per ottenere una immediata nuova convocazione dell’assise cittadina dopo la figuraccia di fine anno con la fuga dall’aula dei consiglieri di maggioranza poco prima che ci fosse la discussione sulla decadenza del primo cittadino. Al momento, di nuove sedute consiliari non c’è nemmeno l’ombra. La strategia, ormai a tutti nota, è quella di protrarre la vicenda almeno fino al prossimo 24 febbraio in modo tale da evitare le urne la prossima primavera, facendo scadere i termini, e rimandare l’appuntamento elettorale al prossimo anno in concomitanza con le elezioni regionali cui De Luca aspira a partecipare da candidato governatore sempre che riesca a superare lo scoglio delle primarie. Insomma, a Salerno con l’anno nuovo nulla è cambiato.