di Fabio Setta SALERNO. Tante ore di riunione e poi cosa rimane? Il solito refrain. Il problema è l’allenatore, la squadra è competitiva, bisogna cambiare registro. le consuete frasi del patron Lotito. Ma se il problema è il manico, per usare un’espressione presidenziale, perché non cambiarlo subito dopo il ko di Lecce? Perché far passare un’altra settimana, perdendo ulteriore tempo soprattutto ora che è aperto il mercato? la risposta è semplice. Lotito sta aspettando le dimissioni di Perrone, in modo da poter risparmiare sull’ingaggio, considerato che sulla busta paga c’è già Sanderra. Dovendo prendere un altro allenatore il patron spera che Perrone, delegittimato e criticato aspramente in pubblico, tolga il disturbo. ma il tecnico, su questo punto, è irremovibile. “Dimettersi è da vigliacchi, non ci penso proprio”. E così si resta in attesa delle medicine come ha detto Lotito: “Abbiamo preso in esame di quelli che sono i problemi. Cioè abbiamo fatto prognosi, poi penseremo alle medicine necessarie per far sì che la squadra sia messa nelle condizioni di esprimersi al cento per cento con tutto quello che necessita. Medicine di che tipo? Tutti i tipi, dal carattere disciplinare, cambi, avvicendamenti e così via. La diagnosi? Stiamo lavorando perché vogliamo far ripartire questa squadra con logiche completamente diverse. La gente deve rimanere a Salerno avendo piacere di rimanerci ed essendo orgogliosa di rappresentare una squadra come la Salernitana. Nel momento in cui viene meno questa tensione agonistica, vuol dire che non sono più nella condizione di restare a Salerno. Ci saranno avvicendamenti all’interno dell’organico e nell’organizzazione perché servono interlocutori autorevoli”. E in attesa di qualche provvedimento nei confronti dei calciatori, ecco arrivare l’interlocutore autorevole. L’identikit è quello di Angelo Fabiani. Oggi ci sarà un incontro a Roma, ma l’intesa è praticamente già raggiunta. Si attende solo l’ufficializzazione. Bisognerà capire se resteranno in organico anche Susini e Giubilato. Ma allo stato attuale non sembra un’ipotesi attuabile. In tutto ciò il mercato resta inevitabilmente bloccato. Con il relativo sfumare di alcuni obiettivi dichiarati. Infatti se De Giosa è già andato alla Reggiana, Murolo potrebbe finire al Vicenza che sembra aver bruciato la concorrenza del Benevento e della Salernitana. Rischia di saltare anche l’arrivo di Caglioni, richiesto da Latina e Lecce. Ma se si concretizzasse l’arrivo di Fabiani cambierebbero le strategie. Alcuni rinforzi potrebbero arrivare da Ascoli: il portiere Pazzagli, il difensore Scalise e il centrocampista Manolo Pestrin, già granata nella gestione Lombardi e decisamente non un idolo della tifoseria granata. E anche per la panchina potrebbero esserci nomi nuovi. Oltre Brini, il nome nuovo è quello di Arrigoni.
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