di Andrea Pellegrino
Inizia sotto il segno della democristianità l’era Loia all’Ateneo di Salerno. Al primo appuntamento c’è un pezzo da 90 della politica italiana e della Democrazia Cristiana: Ciriaco De Mita, uno dei promotori di quel campus a mezza strada tra Salerno e Avellino. In sala non c’è Tommasetti. Ma per un ex rettore assente, ce n’è un altro che presenzia. E’ Raimondo Pasquino, che, forte della vecchia amicizia, fa gli onori di casa al leader di Nusco. Vecchi ritorni a Fisciano dove la politica (universitaria e non) non ha mai abbandonato il campo. D’altronde tutti e tre i predecessori di Loia (Racinaro, Pasquino e Tommasetti) sono stati folgorati sulla strada della politica. Si racconta di un incontro cordiale tra Loia, Pasquino e De Mita, al termine del convegno di lunedì mattina, condotto dal giornalista Marco Damilano. L’obiettivo è, secondo indiscrezioni, avere Sergio Mattarella all’inaugurazione dell’anno accademico. Una richiesta di cui si sarebbe fatto carico Pasquino e, per lui, naturalmente Ciriaco De Mita. Loia, dalla sua, vorrebbe partire il suo sessennato con il botto e con un padrino d’eccezione: il presidente della Repubblica Italiana. La diplomazia (quella democristiana), a quanto pare, si sarebbe messa già al lavoro per una missione quasi impossibile. La seconda, sempre secondo voci dal Campus, vorrebbe un cambio di passo rispetto alla precedente gestione. A quanto pare De Mita è solo il primo dei politici che Loia ha intenzione di incontrare. L’agenda, a quanto pare, già segna qualche altro esponente. Dalla sua Tommasetti, svestiti i panni del rettore, ha già avviato la sua campagna elettorale. Obiettivo: Regionali 2020. Naturalmente con la Lega di Matteo Salvini.