di Erika Noschese
«I supermercati e le grandi catene stanno portando alla morte il commercio di vicinato». A lanciare l’allarme è Antonio Bracciante, portavoce delle istanze dei residenti di Mariconda secondo cui, ad oggi, purtroppo, il “commercio a minuto” sta scomparendo. «Per quanto riguarda il settore relativo ai commercianti, Mariconda è sempre stata a sé stante perchè, a mantenere in vita il commercio sono sempre stati i residenti della zona – ha infatti dichiarato Bracciante – Ma il commercio a minuto sta scomparendo a causa dei supermercati e le grandi catene, come accade anche a livello provinciale». E se il commercio sembra essere ormai definitivamente morto non va meglio, in generale. Ad oggi, infatti, la problematica maggiore riguarda proprio il verde pubblico. «La pulizia c’è ma a giorni alterni – ha poi aggiunto il portavoce cittadino del quartiere della zona orientale – Rispetto ad altri quartieri però non credo si possa parlare di emergenza». Bracciante punta però il dito contro gli operatori ecologici a cui è stata affidata la zona di Mariconda: «Ci sono operatori che non svolgono il proprio dovere. Più di una volta li ho osservati e credo ci voglia il sorvegliante di zona che gli stia addosso perché so che c’è la volontà, da parte dell’amministrazione comunale, di risolvere definitivamente il problema ma ci sono operatori menefreghisti». Pulita ma in disuso e fuori da ogni iniziativa è invece la villa Ciro Bracciante. «al di là della pulizia periodica, dovrebbe essere rilanciata in qualche modo – ha aggiunto poi il portavoce cittadino – Anche il verde pubblico dovrebbe essere maggiormente curato perchè è punto di riferimento per tanti ragazzi della zona che hanno così un luogo in cui passare del tempo». Un grido d’allarme è stato però lanciato per la scuola media dove, ad oggi, vi solo solo due classi: «Stiamo lottando e sto lottando per l’inserimento di una terza classe – ha detto poi Bracciante – Non c’è programmazione, bisogna combattere questo lassismo attuale perchè se i quartieri non hanno le scuole come punto di riferimento, allora quel quartiere è morto». La zona orientale, in particolar modo, sembra vivere un periodo di calma piatta – soprattutto in termini di commercio – che sta mettendo a dura prova non solo i residenti della zona ma anche l’intero settore, ormai in crisi da anni, senza alternative valide.