di Erika Noschese
Sono stati affissi, abusivamente, anche a Salerno, su corso Vittorio Emanuele, i manifesti funebri per la morte di Stefano Delle Chiaie, il camerata noto esponente della destra radicale e della destra spiritualista in seno al Movimento Sociale Italiano, poi fondatore di Avanguardia Nazionale. «Non siamo né un partito né un partitino. Siamo un movimento extraparlamentare che si è sciolto nel 1976, oggi siamo una comunità politica di Avanguardia nazionale», ha precisato Massimo Natella, esponente locale di Avaguardia Nazionale, tra gli autori dei manifesti che sono stati affissi – già nella giornata di mercoledì – a Pontecagnano Faiano, come riportato anche dal blog Fascinazione di Giuseppe Parente. «Non abbiamo tappezzato la città ma abbiamo affisso dei manifesti per ricordare un amico, un camerata. Il rispetto per i morti è la prima cosa», ha poi aggiunto Natella. Intanto, parla di «grave, esplicito, inedito e preoccupante attacco ai valori costituzionali» il presidente dell’associazione Memoria in Movimento, Angelo Orientale che ha scritto al prefetto di Salerno Francesco Russo e al sindaco di Pontecagnano Giuseppe Lanzara per chiedere una presa di posizione decisa rispetto a quanto accaduto nel comune dei picentini. «In occasione del decesso di Stefano Delle Chiaie nel comune di Pontecagnano sono stati affissi dei manifesti funebri firmati da una cosiddetta “Comunità politica di Avanguardia Nazionale – ha scritto Orientale – In realtà l’area dei picentini (quindi non solo il comune di Pontegnano) non è nuovo a queste esternazioni». E ancora: «La nostra Costituzione afferma con forza che la libertà si ferma davanti a chi la usa per riorganizzare o inneggiare al fascismo, o “denigrare i valori della Resistenza”. Se infatti è vero che l’articolo 21 della Costituzione garantisce la libertà di manifestare il proprio pensiero, è pur vero che le disposizioni di legge s’interpretano non singolarmente e isolatamente, ma inquadrandole nel sistema normativo. A ciò aggiungiamo una “sensazione” che abbiamo. Queste persone agiscono e si comportano con una sorte di “garanzia e immunità” al punto tale che arrivano a firmare manifesti pubblici con una sigla disciolta e dichiarata fuorilegge nel 1976 in base alla applicazione della Legge Scelba (legge n. 645 del 1952) che reca le norme di attuazione della su richiamata XII disposizione transitoria (comma primo) della Costituzione, prevede, all’art. 1, il divieto di ricostituzione del partito fascista configurando il divieto di una serie di fattispecie che possono essere sanzionate, tra le quali “…quando esaltando, minacciando o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista». Da qui la richiesta al prefetto di assumere tutte le determinazioni e i provvedimenti utili e necessari a ristabilire la legalità ed il pieno rispetto dei valori fondanti la Repubblica Italiana. Orientale, al sindaco Lanzara, ha chiesto di formalizzare con atti di Giunta e/o di Consiglio Comunale azioni propedeutiche per fermare questo clima di attacco alla democrazia. E proprio sulla richiesta di intervento al prefetto Natella taglia corto: «Facciano quello che ritengono giusto, vedremo se il reato c’è ma l’unico reato – che tale non è – è un verbale per affissione abusiva, l’accanimento verso un certo ambiente lo conosciamo». Intanto, il primo cittadino di Pontecagnano Faiano ha incaricato la polizia municipale di rimuovere i manifesti affissi da Avanguardia Nazionale: «La rimozione dei manifesti funebri in memoria di Stefano Delle Chiaie è stato un atto dovuto nei confronti delle vittime delle principali stragi cui è legato il suo nome, ma anche a tutela dei valori della democrazia e della giustizia. Le Istituzioni, mai come in questo momento storico in cui sono sempre più esasperati i sentimenti di odio e di rancore verso gli altri, soprattutto le minoranze, hanno l’obbligo morale di insistere sul principio dell’isolamento e della condanna di tutte quelle frange che inneggiano agli pseudo valori della destra più estrema e più violenta, contravvenendo ai principi costituzionali», ha infatti dichiarato il sindaco. A chiederne la rimozione immediata anche il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli che ha prontamente allertato i vigili urbani per ripulire le zone in cui sono stati sistemati i manifesti funebri.