di Andrea Pellegrino
C’erano anche De Luca (governatore) e De Luca (parlamentare) alla direzione nazionale del Partito democratico che ieri mattina ha dato mandato al segretario nazionale Nicola Zingaretti di trattare con il Movimento 5 Stelle la formazione del nuovo governo che veda Giuseppe Conte premier. C’erano anche i due De Luca all’atto dell’approvazione della mozione che ha visto il solo voto sfavorevole di Matteo Richetti e l’allontanamento – con tanto di dimissioni – dell’eurodeputato Carlo Calenda. Sempre i De Luca, ma soprattutto il governatore Vincenzo era presente quando il segretario nazionale Zingaretti, nella sua relazione, ha aperto alle alleanze anche su scala regionale, in vista delle prossime elezioni. Campania compresa, insomma. Tra i salernitani al Nazareno, anche l’ex deputato Tino Iannuzzi, tra i primi sostenitori di Zingaretti alle scorse primarie per la scelta del nuovo segretario nazionale. «Nella drammatica situazione in cui si trova il Paese, il Pd è pronto ad assumere la responsabilità difficile ma necessaria per dare vita ad un ben diverso governo, che deve avere la mission di costruire una nuova Italia in una nuova Europa. Ma sono a questo fine indispensabili una netta innovazione e una radicale discontinuità di programmi, di contenuti e di comportamento politico, per porre fine alla stagione dell’odio, del rancore e dello scontro sempre e comunque, unendo, invece, il Paese con umiltà e competenza, con una politica non più “contro” ma “per”. Occorre pertanto voltare decisamente pagina – prosegue Iannuzzi – ponendo al centro in una autentica visione nazionale il rilancio del Mezzogiorno, la scuola e la formazione dei giovani, un grande programma di sostenibilità ambientale ed investimenti “verdi” e nella green economy , infrastrutture moderne a sostegno della competitività del nostro sistema produttivo e delle imprese e della crescita della occupazione. L’unita’ del Pd attorno alla leadership di Zingaretti è imprescindibile per affrontare un passaggio molto complesso e delicato, nel quale l’interesse del Paese deve essere l’unico collante di una nuova maggioranza parlamentare, ponendo così fine al predominio pericoloso della peggiore Destra nella nostra storia con la egemonia assoluta di Salvini, come lucidamente sostiene da mesi Dario Franceschini. È certamente un percorso molto complicato e dall’esito tutt’altro che scontato, una grande sfida ma che deve essere vissuta con impegno e limpidezza, rispetto reciproco per operare un forte mutamento di scelte e decisioni. Il senso dello Stato e delle Istituzioni, la saggezza istituzionale e l’equilibrio da tutti riconosciuti del Presidente della Repubblica Mattarella guideranno le scelte che stanno per essere assunte al servizio dell’Italia».