di Pina Ferro
Appartenente al clan D’Agostino, sorpreso in carcere con due mini cellulari. Il detenuto aveva occultato gli apparecchi telefonici negli slip. Il detenuto, un trentenne, a m m a n e t t a t o pochi mesi fa, unitamente a Ciro D’Agostino (fratello di Giuseppe ed Antonio, soggetti legati stabilmente alla criminalità organizzata locale) e, ad altri 15 persone tutte accusate di gestire le piazze di spaccio. I proventi delle attività, secondo le accuse formulate in gran parte servivano per “mantenere” le famiglie dei detenuti.Il detenuto in questione è “ospitato” nella sezione alta sicurezza. In tale sezione, nella mattinata di lunedì, nonostante l’esiguità di personale dovuto alla atavica carenza ed alla fruizione delle ferie, gli agenti in servizio, guidati dal commissario coordinatore Grazia Salerno, hanno posto in essere un’ispezione con una successiva perquisizione in una cella, a seguito della quale sono stati rinvenuti due cellulari: un minicellulari ed un mini iPhone di ultima generazione. Gli apparecchi telefonici erano nella disponibilità appunto del 30enne Salernitano e li nascondeva tra gli slip. La presenza degli oggetti non consentiti non è sfuggita ai controlli dell’agente che ha proceduto alla perquisizione, il quale ha portato a termine il compito affidatogli in maniera molto scrupolosa e dettagliata. I cellulari sequestrati sono stati messi a disposizione dell’autorità giudiziaria competente, immed i a t a m e n t e informata dell’accaduto, ed al vaglio dei investigatori. D i f f i c i l m e n t e nella sezione alta sicurezza i detenuti infrangono le regole e questo fa porre interrogativi. Forse sta mutando la tipologia di tali soggetti privati della libertà personale.