L’inferno al carcere: «La situazione migliora ma c’è tanto da fare» - Le Cronache
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L’inferno al carcere: «La situazione migliora ma c’è tanto da fare»

L’inferno al carcere: «La situazione migliora ma c’è tanto da fare»

di Erika Noschese

Quella che doveva essere una ispezione in piena regola si è poi rivelata una semplice visita all’interno del carcere di Fuorni. A visitare la casa circondariale di Salerno Donato Salzano del Partito Radicale; l’avvocato Fiorinda Mirabile coordinatrice nazionale comitati territoriali Fidu; A n t o n i o Stango, presidente nazionale Fidu; l’avvocato Luigi Gargiulo, presidente della Camera Penale Salernitana; Paola De Roberto, presidente commissione Politiche Sociali del Comune di Salerno e l’avvocato Loredana De Simone. Ad oggi, nonostante alcuni miglioramenti apportati anche grazie al lavoro della nuova direttrice Rita Romano persiste il fenomeno del sovraffollamento, soprattutto nel settore dei detenuti comuni in attesa di giudizio dove la situazione è particolarmente grave perchè «le condizioni lasciano un po’ a desiderare nel senso della dignità umana – ha dichiarato il presidente Stango – Non è imputabile al personale penitenziario o alla direzione ma sono carenze strutturali che sono tipiche della situazione penitenziaria italiana». Ad oggi, secondo Salzano ci sono stati alcuni progressi: una piccola sezione dei detenuti in stato di semi libertà è stata ristrutturata; nel reparto di alta sicurezza, invece, i presenti hanno spazi adeguati mentre la sezione femminile sembra quella più avvantaggiata in quanto hanno la doccia nelle stanze e le condizioni di vivibilità sono sicuramente migliori rispetto al resto della struttura. Intanto, proprio la direttrice Romano ha chiesto alla consigliera De Roberto di illuminare con un albero di Natale la zona del carcere, in occasione di Luci d’Artista. «C’è ancora tanto da fare per il ramo femminile – ha detto la consigliera -noi abbiamo già attivato il progetto della realizzazione della pizzeria sociale; grazie alla Fidu abbiamo messo in rete l’operato delle varie partecipate da Salerno Sistemi a Salerno Pulita per migliorare le condizioni di vita all’interno di vita all’interno del carcere garantendo acqua calda 24 ore su 24 e di un servizio migliore di erogazione. Auspico ci possa essere l’avvio della raccolta differenziata che possa migliorare le condizioni di chi ci vive». Sembra essere fiduciosa anche l’avvocato Fiorinda Mirabile che ha tenuto un colloquio con la direttrice non solo per fare il punto della situazione ma anche per accertarsi dello stato di salute dei detenuti. Tra le altre problematiche evidenziate i tempi di attesa per le visite specialistiche: «Non è possibile aspettare visite specialistiche, un cardiologo. Non si può aspettare in lista tanto tempo per interventi chirurgici importanti», ha dichiarato Salzano sottolineando come all’interno del carcere ci sia una donna ancora in attesa di un intervento alla colonna vertebraie. Salzano lancia dunque un appello a chi dirige l’Asl e a chi dirige il nosocomio locale affinché si accelerino i tempi per garantire a tutti i detenuti il diritto alla salute. Tra i detenuti, maggior attenzione l’avvocato Mirabile lo ha rivolto ai detenuti diversamente abili: «Abbiamo registrato dei miglioramenti anche in questo senso; vengono assistiti in maniera diversa oggi», ha spiegato la coordinatrice Fidu che parla appunto di notevoli miglioramenti anche se, attualmente, i disabili sono solo due, dopo il decesso avvenuto lo scvorso anno. «Purtroppo questi non sono temi da campagna elettorale ma va bene così», ha aggiunto l’avvocato salernitano.

504 detenuti per una capienza di 366 posti Aumenta popolazione straniera

Sono 504 le persone detenute presso il carcere di Salerno a fronte di una capienza legale pari a 366 posti. Di questi 44 sono donne e 442 uomini. Di tutti questi detenuti, 328 sono stipati nella sezione dedicata ai reati comuni e, ancora, 300 sono quelli in attesa di giudizio. Detenuti in semi libertà: attualmente sono 17 e le loro celle sono aperte. Alta sicurezza: 51 le persone che si trovano in condizione di alta sicurezza, con spazi fruibili. Donne: sono 44 le carcerate che, ad oggi, hanno sicuramente condizioni di vivibilità migliori ma per loro le attività sono troppo poche. A differenza del settore maschile, infatti, non hanno la possibilità di cucinarsi. Popolazione straniera: in netto aumento gli stranieri, di cui 54 uomini e 12 donne. Condizione, secondo i radicali, peggiorata proprio a causa della legge sicurezza. Lavoro: quasi totalmente assente. Su 504 detenuti solo 80 lavorano su turnazione diu de mesi. Di questi 80 solo 8 sono le donne che, ad oggi, conquistano la maglia nera proprio per l’impossibilità di far svolgere loro lavori per tenerle impegnate. Agenti di polizia penitenziaria: in pianta organica sono 243; di questi, 40 sono del nucleo traduzione mentre amministrativamente sono 190. Ieri erano presenti sono 160 agenti, a causa di permessi, ferie o malattie. E molti detenuti sono costretti a restare presso la caserma in quanto vivono lontani dalle abitazioni. Una situazione drammatica, nonostante i miglioramenti che si percepiscono ad oggi proprio grazie al lavoro della direttrice Romano che in soli 5 mesi sembra aver apportato vari cambiamenti all’interno della struttura proprio per migliorare le condizioni di vivibilità dei detenuti.

Trattamento metadonico e Hiv: detenuti a rischio A breve visite mediche effettuate da specialisti

Ad occuparsi della salute dei detenuti non è più la sanità penitenziaria ma l’azienda ospedaliera universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, con l’Asl di Salerno. Ad oggi, i detenuti ricoverati nell’articolazione salute mentale sono 5. Pari, dunque, al totale dei posti letto che hanno subito una drastica riduzione proprio su disposizione dell’azienda sanitaria locale che ne ha decisi di tagliare 3. Tra le persone in carcere per scontare la loro pena anche i tossicodipendenti: sono infatti circa una cinquantina i detenuti in trattamento metadonico che sono al piano terra della sezione reati comuni. Dati allarmanti anche per quanto riguarda le patologie: le più diffuse sono la cardiopatia che vede circa 20 detenuti coinvolti; 10 che necessitano di trattamenti insulinici. E, come facilmente prevedibile, non mancano i malati di Hiv che, ad oggi sono 5. A tentare di fronteggiare l’emergenza sanitaria l’avvocato Fiorinda Mirabile che sta realizzando la possibilità di mettere a disposizione delle persone in carcere medici specialisti che effettueranno visite di controllo in maniera gratuita. Istruzione Disagi anche sul fronte dell’istruzione. A settembre riprenderanno i corsi per le scuole medie ed elementari ma, attualmente, solo 20 detenuti della sezione Alta sicurezza frequentano l’istituto alberghiero. Poco e nulla si fa, attualmente, per reinserire i detenuti nella società dopo aver scontato la pena. La direzione dell’istituto nel frattempo è al lavoro per realizzare una palestra da destinare alla sezione femminile, la più svantaggiata dal punto di vita delle attività.

“Accendiamo i riflettori sul carcere di Fuorni”, la protesta

Accendiamo i riflettori sul carcere di Fuorni: è lo slogan lanciato dall’associazione culturale Andrea Proto, dal collettivo Handala di Salerno, da Radio Asilo.it e da Prospettiva Operaia che, ieri mattina, hanno tenuto una manifestazione pacifica all’esterno della casa circondariale di Fuorni per esprimere il loro dissenso sulla Legge sicurezza voluta dal ministro degli Interni Matteo Salvini. «Si protesta prima di tutto perché a livello nazionale nelle carceri stanno scoppiando molte rivolte, non solo da parte dei detenuti ma anche da parte dei familiari che protestano contro questa nuova emergenza del sovraffollamento», ha dichiarato Francesco Cittadino del collettivo Asilo Politico che punta il dito proprio contro le condizioni di vita di molti detenuti. Comitati e associazioni, tra le altre cose, sottolineano l’assoluta assenza di forme alternative al carcere per gli assuntori di droga o chi ha avuro il Daspo in quanto ambulanti o abusivi. «Vogliamo mandare un messaggio di solidarietà e umanità alle persone detenute perché molto spesso le persone detenute perché spesso delle loro condizioni non se ne parla. Soprattutto in estate, le condizioni diventano ancora più critiche perché con il sovraffollamento e con il caldo ci sono situazioni che tendono ad esplodere», ha invece dichiarato Davide D’Acunto del collettivo Handala Salerno, secondo cui in estate le condizioni di vita peggiorano ulteriormente. La manifestazione pacifica si è tenuta all’esterno del carcere con la distribuzione di materiale informativo anche ai parenti dei detenuti presenti proprio per tentare di far comprendere i danni che la cosiddetta legge Salvini sta provocando in quanto nonostante lo stesso ministro abbia detto che i reati sono diminuiti il numero dei detenuti aumenta». In totale, nelle carceri italiane ci sono circa 61mila detenuti su una capienza massima di 50mila.

L’associazione Crivop: «Da pastore evangelico al carcere per aiutare i bisognosi»

Tanti sono i volontari che lavorano, a titolo gratuito, all’interno del carcere di Salerno. Tra questi spicca la Crivop, associazione di volontariato penitenziario che non si occupa solo di fornire ai detenuti beni di prima necessità ma di aiutarli con la preghiera. I volontari Crivop sono infatti evangelici che hanno come unico scopo quello di portare il nome di Gesù e l’amore di Dio all’interno del carcere. «In Campania curiamo circa 300 detenuti, a Salerno una ventina al momento. I volontari di sesso maschile, il sabato sono al reparto articolazione per rispondere ai bisogni dei detenuti che hanno esigenze particolari», ha dichiarato il responsabile dell’associazione Davide Di Falco. A svolgere assistenza spirituale è invece il pastore della chiesa evangelica Samuele Prudente, autorizzato dal ministro della giustizia ad entrare al carcere ogni settimana. Tra le loro mission anche quella di rafforzare e preservare il legame tra il detenuto e la famiglia che, sempre più spesso tende a spezzarsi proprio a causa della difficile situazione in cui vivono. Una situazione difficile per tutti.