di Andrea Pellegrino
«Io governatore, Fico sindaco». Luigi de Magistris inizia a scoprire le sue carte in vista delle Regionali. Un approccio con il Movimento 5 Stelle con una lista allargata e uno scambio con il Comune di Napoli. Un accordo per battere Vincenzo De Luca il prossimo anno e conquistare in un sol colpo Palazzo San Giacomo e Palazzo Santa Lucia. L’intesa viaggia sul canale Fico e dal Movimento 5 Stelle non filtra nulla. D’altronde i grillini dovrebbero prima cambiare le regole interne per poi sancire l’eventuale patto elettorale. Al Fatto quotidiano, il sindaco di Napoli confessa: «La Campania potrebbe essere l’ultimo baluardo, come la linea del Piave o le quattro giornate di Napoli. Potremmo sconfiggere Salvini e De Luca e costruire un modello politico diverso. Io mi rivolgo allo spirito originario del Movimento, a quello che diceva di voler essere». E al nuovo soggetto giallo – DeMa guardano anche i Verdi di Michele Ragosta. Il gruppo è da tempo sul piede di guerra ed attende risposte da parte di Vincenzo De Luca. A partire dal rimpasto dell’esecutivo cittadino, fino ad una rappresentanza politica regionale. I Verdi, insomma, sarebbero propensi a valutare una possibile intesa con de Magistris. Posizionamenti anche nel centrodestra. Matteo Salvini vorrebbe calare sul tavolo un suo candidato ma la leadership della Campania entrerebbe in un discorso più ampio che coinvolge anche le altre regioni. Lo sanno bene i Fratelli d’Italia che vorrebbero mettere il cappello sulla Campania cedendo le altre caselle. A partire dalla Puglia, dove pare che il riferimento locale Raffaele Fitto non sia interessato alla partita regionale, restando così fermo a Bruxelles, dopo la recente riconferma all’europarlamento. Giorgia Meloni – che oggi sarà a Scafati a sostegno del candidato sindaco Cristoforo Salvati – ha già il suo uomo e si chiama Edmondo Cirielli, deputato salernitano che già fu protagonista della vittoria alle Provinciali contro l’apparato di centrosinistra deluchiano. Naturalmente l’ostacolo maggiore sarà superare le resistenze di Forza Italia. Al momento l’unico nome condiviso che potrebbe far cedere le tentazioni di tutti gli alleati è quello di Mara Carfagna. Se l’ex ministro berlusconiano dovesse cedere alle lusinghe, la partita del centrodestra sarebbe praticamente chiusa. Scalpita anche Clemente Mastella che da Benevento ha già lanciato la sua sfida ed è pronto a costituire i suoi comitati provinciali, partendo dalle rovine del Campanile dell’Udeur.
IL CASO SCAFATI. Pesano gli accordi nel comune (commissariato per camorra) chiamato al turno di ballottaggio per scegliere il proprio sindaco. Nel centrodestra si conferma la frattura tra Forza Italia e Fratelli d’Italia. Antonio Fogliame, candidato escluso dal ballottaggio – sostenuto tra l’altro dall’ex primo cittadino Pasquale Aliberti – non farà patti con nessuno, tantomeno con Cristoforo Salvati dei Fratelli d’Italia. «Noi accordi sottobanco non ne facciamo – spiega il deputato Gigi Casciello – Fratelli d’Italia si è purtroppo assunta la responsabilità di non voler riunificare il centrodestra dimostrando tutta la propria natura di retroguardia e gruppettara. I nostri elettori sceglieranno liberamente». Pensa invece ad una adesione ai Verdi il candidato sindaco del centrosinistra Michele Russo. Secondo indiscrezioni se dovesse vincere al ballottaggio ed indossare la fascia tricolore ci sarebbero buone possibilità per i “Davvero Verdi” di potersi fregiare di un sindaco.