Ha fermato lo scuolabus che stava guidando, con due classi di 51 studenti di seconda media a bordo, tenendoli per 40 minuti sotto sequestro. Prima ha gridato: “Di qua non esce vivo nessuno”, ha sequestrato i cellulari e legato tutti i bambini con fascette da elettricista, poi ha dato fuoco al mezzo, ma per fortuna i carabinieri sono riusciti a far uscire tutti dal mezzo in tempo. E’ accaduto a San Donato Milanese: l’uomo, un 46enne di origini senegalesi ma con cittadinanza italiana da 17 anni, è stato arrestato con l’accusa di sequestro di persona e strage con l’aggravante della finalità di terrorismo. “E’ stato un miracolo, sono stati eccezionali i Carabinieri sia a bloccarlo che a tirare fuori tutti i bambini”, ha detto il procuratore capo di Milano Francesco Greco. Dodici studenti sono stati portati in ospedale in codice verde per un principio di intossicazione e per escoriazioni. In ospedale anche due adulti: uno è in codice giallo. Anche l’autista fermato è stato portato in ospedale: è piantonato al Niguarda, avrebbe delle ustioni alle mani. L’autista si chiama Ousseynou Sy, senegalese di origine ma italiano
dal 2004 – anche se fonti del Viminale fanno sapere che stanno lavorando per revocare la cittadinanza -, con dei precedenti penali per guida in stato di ubriachezza e per un caso di violenza sessule su minore. Ha una ex moglie italiana e due figli di 12 e 18 anni. Uno dei ragazzini che era sul bus ha raccontato che l’uomo diceva: “Ho perso tre figlie in mare annegate”, ma su questo al momento non c’è alcuna conferma. Secondo le prime ricostruzioni l’uomo doveva accompagnare le due classi della scuola media Vailati di Crema in palestra, ma invece ha deviato il percorso, percorrendo la Provinciale 415, la Paullese. Da quanto raccontato dalle persone a bordo – oltre agli studenti c’erano anche tre accompagnatori adulti – a un certo punto ha iniziato a urlare, mostrando una tanica di benzina e un accendino e dicendo “Adesso andiamo in aeroporto”. “Ci ha ammanettati e ci minacciava. Diceva che se ci muovevamo, versava la benzina e accendeva il fuoco. Continuava a dire che le persone in Africa muoiono e la colpa è di Di Maio e di Salvini. Poi i carabinieri ci hanno salvati”. Questo è il racconto di una ragazzina che era sul bus. Dodici studenti sono stati portati in ospedale in codice verde per un principio di intossicazione e per escoriazioni. In ospedale anche due adulti: uno è in codice giallo. Anche l’autista fermato è stato portato in ospedale: è piantonato al Niguarda, avrebbe delle ustioni alle mani. L’autista si chiama Ousseynou Sy, senegalese di origine ma italiano dal 2004 anche se fonti del Viminale fanno sapere che stanno lavorando per revocare la cittadinanza -, con dei precedenti penali per guida in stato di ubriachezza e per un caso di violenza sessule su minore. Ha una ex moglie italiana e due figli di 12 e 18 anni. Uno dei ragazzini che era sul bus ha raccontato che l’uomo diceva: “Ho perso tre figlie in mare annegate”, ma su questo al momento non c’è alcuna conferma. Secondo le prime ricostruzioni l’uomo doveva accompagnare le due classi della scuola media Vailati di Crema in palestra, ma invece ha deviato il percorso, percorrendo la Provinciale 415, la Paullese. Da quanto raccontato dalle persone a bordo – oltre agli studenti c’erano anche tre accompagnatori adulti – a un certo punto ha iniziato a urlare, mostrando una tanica di benzina e un accendino e dicendo “Adesso andiamo in aeroporto”. “Ci ha ammanettati e ci minacciava. Diceva che se ci muovevamo, versava la benzina e accendeva il fuoco. Continuava a dire che le persone in Africa muoiono e la colpa è di Di Maio e di Salvini. Poi i carabinieri ci hanno salvati”. Questo è il racconto di una ragazzina che era sul bus.