Permesso di lavoro fittizi e schiavitù: lunedì prossimo prendono il via gli interrogatori delle persone raggiunte da ordinanza cautelare. Dinanzi al giudice per le indagini preliminari Giovanna Pacifico, compariranno per l’interrogatorio di garanzia: Amzeghal Hassan, Karima Elaarabi, Alì Amezghal, El Habib Amzeghal, Abdellah Ait Berka, Nouredine Azzouz, Fatiha Azzouz, Er Riyai El Aroui, Mohammed Mankouch, Antonio ALfano, Matilde Zingari, Raffaele Barretta, Antonio Barretta, Vito Boffa, Luca Boffa, Rosario Cataldo, Emanuele Cataldo, Attilio De Devitiis, Antonio De Vivo, Valeriano Di Stefano, Maurizio Mario Galante, Raffaele Galiano,
Aniello Giacomaniello, Pasquale Infante, Massimo Monaco, Raffaele Rosati, Gerardo Verderame, Abdelhalim Benslimane, Daniela Marina Dondea, Yassin Mekroum, Roberto D’Amato, Ernesto De Devitiis, Raffaele Ferrara, Maria Infante, Errico Marrazzo. I destinatari dell’ordinanza cautelare sono accusati di aver posto in piedi un sistema per raggirare il decreto flussi e favorire così l’immigrazione clandestina nei campi agricoli della provincia di Salerno. Un sistema collaudato che partiva dal Marocco e rag- giungeva le aziende agricole della piana del Sele, con l’intermediazione del commercialista ebolitano, Pasquale Infante, finito agli arresti domiciliari. L’organizzazione, oltre che nel salernitano, aveva ramificazioni a Policoro e Monsummano Terme e all’esterno, con basi in Marocco, Francia e Belgio. Dai 5 mila ai 12 mila euro il compenso per il rilascio del “servizio” per raggiungere l’Italia ed ottenere il permesso di soggiorno per lavoro stagionale. Il pagamento avveniva in Marocco ma, una volta giunto in Italia l’aspirante lavoratore, la pratica non giungeva al suo perfezionamento.