di Ranaldo Zenga
Una settimana di polemiche che si sono susseguite, incrociate, sovrapposte e scavalcate tra di loro. La vicenda è quella di Souleymane Rachidi, noto per la brutta avventura capitatagli la notte del 24 febbraio presso l’Ospedale Amico “G. Fucito” di Mercato San Severino, dove invece di essere soccorso e curato, veniva accolto con insulti per la sua origine africana con termini molto duri ripetuti più volte: “Devi morire! Torna al tuo Paese”, e ripresi dallo stesso con un telefonino. La nota dell’Azienda Ospedaliera Universitaria del “Ruggi” che tiene in gestione anche il presidio sanseverinese cerca di smorzare le polemiche razziste giustificando e attribuendo quelle frasi ad un colorito diverbio tra colleghi. Soul (come viene chiamato dagli amici) non ci sta e rinnega sul web. Ma mentre c’è chi solidarizza con lui, c’è anche chi butta fango sul giovane coloured additato come colui che ad arte abbia montato il caso con un video ambiguo. Alcuni ricordano la vicenda dei mancati immobili fittati a Soul e denunciati sempre sui social dal ragazzo. Ma oggi attraverso le pagine del sito www.sanseverinonotizie.eu/ Souleymane cerca di mettere in luce la sua onestà spesso calpestata in questa settimana. Il ragazzo dimostra ancora una volta la sua lealtà e integrazione nel Paese che lo ha accolto, con un atto di grande onestà. Qual’era da poco giunto in Italia, il 24enne di colore, quando, trovandosi a Benevento rinvenne casualmente un portafogli pieno di soldi ed effetti personali: non esitò un attimo a portarlo in Questura con tutto il contenuto.