Buone notizie per l'ospedale di Agropoli - Le Cronache
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Buone notizie per l’ospedale di Agropoli

Buone notizie per l’ospedale di Agropoli

Qualcosa si muove per il pronto soccorso del presidio ospedaliero di Agropoli: è quanto affermato a mezzo stampa dal sindaco di Agropoli Adamo Coppola. In seguito ad una serie di incontri, sono emerse alcune novità relativamente al presidio ospedaliero di Agropoli. A comunicarlo, durante il Consiglio Comunale, che si è tenuto questa mattina, è stato proprio il primo cittadino. «In seguito ai numerosi incontri avuti con i responsabili dell’ASL Salerno, cui ho sempre richiesto con forza, in applicazione del piano ospedaliero licenziato dalla Regione Campania, l’attivazione immediata di un Pronto Soccorso Medico H24, presso il presidio ospedaliero di Agropoli, abbiamo concordato la messa in sicurezza del Pronto soccorso e degli attuali 20 posti letto di Medicina». Verrà inoltre garantita – a detta del Sindaco – l’erogazione dei servizi di medicina di laboratoriuo ed anestesiologia sulle 24 ore anzichè 12 come accade attualmente. Ciò sarà possibile procedendo anche all’assegnazione di ulteriori risorse umane destinate al lavoro in tali divisioni. «Inoltre – ha affermato Adamo Coppola – ho verificato che sono stati ultimati i lavori di adeguamento delle sale operatorie; sono state avviate tutte le gare per le apparecchiature necessarie al servizio di sterilizzazione ed allestimento di due sale operatorie, più una terapia intensiva post-operatoria, necessaria alla messa in sicurezza sia dei pazienti operati, sia di quelli che afferiscono al pronto soccorso». «Stiamo pressando – ha precisato il primo cittadino – in maniera costante, chi di competenza affinché i cittadini di Agropoli e del comprensorio possano tornare ad avere un pronto soccorso medico di prossimità. I tempi per la sua attuazione, da quanto mi dicono, è relativamente breve. Questo ha concluso Adamo Coppolaè solo il primo passo di un percorso che dovrà continuare nel tempo per perseguire l’obiettivo della salvaguardia di quel diritto alla salute, che ci è stato strappato».

red.cro.