di Erika Noschese
Una Salerno esclusiva e non inclusiva quella che racconta Potere al Popolo di Salerno che denuncia l’ennesimo episodio di razzismo, verificatosi nelle scorse settimane. Stando a quanto racconta il movimento politico di Salerno, infatti, si sarebbe verificato un attacco diretto nei confronti degli ambulanti presenti sul lungomare cittadino da parte dei vigili urbani del comando locale. «Abbiamo aspettato un po’ prima di pubblicare questa storia. Si tratta di un racconto di una compagna di Potere al popolo che ha assistito ad una scena che ci da l’esatta dimensione di cosa sia diventata la città di Salerno e di come venga gestita – raccontano i militanti di Potere al Popolo, guidati a livello provinciale dal salernitano Davide Trezza Stiamo parlando della Salerno delle ronde fatte dalle forze dell’ordine sulla lungomare nei confronti degli ambulanti stranieri, della città chiusa ai diritti e alla dignità di centinaia di stranieri e italiani, della città dei senzatetto e dei poveri nascosti dalle luci d’artista, della Salerno del degrado e della povertà, della città che ha visto la morte di un lavoratore dello Sri Lanka in un freddo garage, della città che usa la forza contro i deboli». L’episodio si sarebbe verificato lo scorso 30 dicembre, nei pressi di piazza Flavio Gioia dove erano presenti due ambulanti, probabilmente del Bangladesh, intenti a vendere giocattoli luminosi. «A un certo punto arrivano a passo svelto due vigili, e i due ambulanti cominciano a chiudere tutto e mettere nelle buste. Uno dei vigili si precipita sull’ambulante, inizia a colpirlo sulle braccia e sulle mani, lo scuote dalla spalla, insomma non lo picchia ma lo “malmena”. Il ragazzo cerca ugualmente di raccogliere le sue cose, ma il vigile acchiappa la busta, cerca di strapparla e gli dice di andarsene senza la merce, gli oggetti caduti li pesta e li rompe anche con le mani. Nel frattempo noi rumoreggiavamo, con frasi come “no, no, non in questo modo, ma che maniera…”», racconta ancora la compagna di Potere al Popolo, secondo cui i presenti hanno raccolto poi gli oggetti sparsi dalla furia del vigile e li restituivano all’ambulante. Una delle ragazze presenti fa il gesto di filmare con il cellulare. Il vigile si altera, inizialmente dice “lei non può filmare”, poi dice “io non l’autorizzo a diffondere la mia immagine”, la ragazza sempre senza abbassare il telefonino risponde “non la pubblico”. Intanto, secondo il racconto degli attivisti di PaP, continua la protesta mentre il vigile comincia ad agitarsi, al suon di “fanno così con la povera gente, non lo fanno con i camorristi”; il vigile a quel punto avrebbe cercato di dire che la merce è distribuita dalla camorra, ma tutti dicevano “ma lo lasci andare”. A quel punto il vigile si sarebbe agitato ancora di più “chiedendo” a chi era intervenuto a favore degli ambulanti di fornire le generalità e seguirlo in caserma ma la folla si sarebbe ribellata. Solo a quel punto, i caschi bianchi avrebbero deciso di andar via.