di Adriano Rescigno
Luchè chiede scusa. Dopo il: «Ti rompo la testa» della notte di Capodanno nella piazza di Amalfi rivolto ad un contestatore che lo fischiava, dando vita a un vero e proprio caso, Luca Imprudente, dopo l’ammonimento del gruppo consiliare di minoranza “Insieme” e dell’assessore Enzo Cobalto, chiede scusa a tutti su Instagram. Il rapper racconta che la serata era già cominciata male, con l’impianto audio che «suonava male nonostante i fonici avessero fatto il sound check un’oretta prima. Ma quando noi siamo saliti sul palco il mio microfono distorceva in una maniera incredibile, si sentiva malissimo. Per me era molto difficile fare una performance». Poi Luchè racconta l’episodio sostenendo che prima di scendere sul palco, dalla terrazza dell’albergo su cui attendeva ci sarebbe stato un uomo, presumibilmente il proprietario, che gli avrebbe chiesto di posare in foto con i suoi figli. «Ma io stavo facendo esercizi di respirazione prima di salire sul palco, faceva molto freddo sulla terrazza dell’albergo non potevo rimanere. Le foto non le faccio prima dei live perché stavo tentando di concentrarmi». «Questo tizio – di oltre 50 anni – si è messo sotto il palco e per i primi quattro pezzi della mia scaletta non faceva altro che fischiare continua mente nelle mie orecchie senza mai fermarsi. Mi stava disturbando a tal punto da farmi dimenticare le parole». «Quando mi mancano di rispetto ho le mie reazioni. Ho reagito male, chiedo scusa a tutti i presenti, agli organizzatori a qualsiasi ente politico avesse organizzato la serata, all’assessore, e a tutti presenti». Luchè conclude precisando: «Lo show è andato avanti, ovviamente il mood della serata si è rovinato perché non ero più entusiasta di cosa stava succedendo, il palco suonava malissimo nonostante i miei fonici avessero fatto un sound check di mezz’ora, non so cosa sia successo, è stata una serata difficile. E’ durata qualche minuto in meno di quanto doveva ma comunque lo show di Capodanno più di mezz’ora non poteva durare perchè dovevo andare a Pozzuoli e – gli organizzatori – lo sanno benissimo».