di Andrea Bignardi
Si conclude un anno fatto di battaglie, guerre giudiziarie e ricorsi al Tar per il comitato Salute e Vita che da anni si batte per la delocalizzazione delle fonderie Pisano. Il presidente del comitato e associazione Lorenzo Forte ha voluto salutare il 2018 e dare il benvenuto all’anno che sta per iniziare, auspicando la chiusura definitiva dello stabilimento di via dei Greci, a Fratte. Il consueto brindisi augurale dell’organizzazione impegnata nella difesa del diritto alla salute dei residenti delle aree limitrofe lo stabilimento industriale si è tenuto ieri nella chiesa di Santa Maria dei Greci, storica sede degli incontri del comitato, alla presenza di tutti i suoi attivisti. Il presidente Lorenzo Forte ha proferito parole dure, scagliandosi non solo contro i Pisano, ritenuti responsabili dell’incremento dell’ incidenza di patologie tumorali nelle zone limitrofe all’impianto industriale. «Concludiamo il 2018 con la fabbrica chiusa in quanto sprovvista di autorizzazione ad esercitare la sua attività grazie ad un’ordinanza del Tar che parla di un pericolo esiziale cioè mortale per tutti i cittadini della zona e per i lavoratori stessi», ha dichiarato Forte.
Il presidente del comitato Salute e Vita ha inoltre espresso perplessità sui controlli condotti dall’Arpac, a sua detta non veritieri in quanto non eseguiti con lo stabilimento in funzione a pieno regime. «Abbiamo diffidato l’ente a ritornare ad effettuare i controlli quando l’attività eseguita all’interno delle fonderie non sarà solo parziale», ha infatti aggiunto Forte, che ha annunciato battaglia a tutto campo contro la Regione Campania, a suo parere rea di aver gestito la procedura di controllo in maniera non chiara e trasparente: «Abbiamo diffidato – ha aggiunto – la regione Campania e la dottoressa Martinoli alla quale riconosciamo gravi responsabilità, unitamente al dirigente Brancaccio, in quanto le fonderie continuano a produrre veleni, nonostante a questa situazione devastante si sarebbe dovuto porre fine da decenni».
«I Pisano hanno impugnato davanti al Tar la revoca dell’Aia (Autorizzazione di Impatto Ambientale) oltre alla stessa ordinanza di chiusura per 45 giorni e tutto ciò ha concesso loro di far proseguire l’attività dello stabilimento», ha inoltre dichiarato Forte, che ha poi auspicato che la richiesta della nuova autorizzazione avvenga attraverso lo svolgimento della procedura di valutazione d’impatto ambientale. Poi l’annuncio: «Con il nuovo anno siamo pronti a presentare un esposto alla procura della Repubblica contro la Regione Campania». Così si è concluso il brindisi degli attivisti del Comitato Salute e Vita: dalle loro parole traspare la voglia di non arrendersi in quella che reputano una battaglia della vita, nonostante nel 2018 l’attività sia della magistratura che delle istituzioni stesse abbia rappresentato un vento contrario al perseguimento delle istanze di cui da anni si fanno promotori. Il 2019, dunque, si preannuncia carico di novità per il comitato, intenzionato a continuare la lotta contro lo stabilimento delle Pisano.