di Redazione Cronache
La malavita, a Napoli, continua a provocare morte e dolore. Dolore e incredulità nel quartiere Pignasecca, comune partenopeo, per la morte di Antonio Ferrara, il commerciante 64enne morto nei giorni scorsi per un infarto, dopo che un malvivente si era introdotto nel suo esercizio commerciale per commettere l’ennesimo furto. «Antonio era un punto di riferimento per tutti noi giovani, guardandolo si imparava l’etica del lavoro e della solidarietà, dava sempre qualcosa a chi bussava alla sua porta», ha dichiarato Giuseppe Benvenuto, gestore del negozio accanto a quello dove è morto la scorsa sera il commerciante napoletano, colpito da infarto dopo aver sventato un tentativo di rapina da parte di un ladro entrato nel suo alimentari con una pistola in pugno. Subito dopo la fuga del rapinatore, Ferrara si è accasciato a terra. Nel suo negozio c’era una cliente che è uscita chiamando aiuto: sono intervenuti i commercianti vicini e Franco, il fratello di Antonio, che era in magazzino, ma non c’è stato nulla da fare. Le forze dell’ordine stanno conducendo le indagini per individuare il ladro, che aveva dei grossi occhiali da sole, anche attraverso la telecamera della stazione della Ferrovia Cumana, proprio di fronte al negozio in Piazza Montesanto: un occhio che punta sulla bottega di alimentari e che potrebbe dare risposte sull’identità del rapinatore. Intanto, nella giornata di ieri, nel popoloso rione nel cuore di Napoli c’era sconcerto. Tra le bancarelle di frutta, le pizzerie affollate di turisti che mangiano la “pizza a portafoglio” e il via vai dei viaggiatori della Cumana, i residenti sembrano scioccati. Si fermano a gruppi davanti alla saracinesca chiusa del negozio, si scambiano ricordi di Ferrara, posano un fiore, una candela accesa, un biglietto: “Grande uomo, grande lavoratore, riposa in pace”, si legge. “Antonio apriva la mattina presto – racconta ancora Benvenuto, tornato nel suo rione a vendere frutta secca dopo annni di lavoro all’estero – e restava aperto fino alle dieci. Tra il mio negozio e il suo sono impiegati sette/otto lavoratori, ma in quel momento Ferrara era da solo e il rapinatore ne ha approfittato”. Il negozio di alimentari è lì da oltre un secolo, passato di generazione in generazione nonostante l’apertura di un supermarket proprio di fronte. “Tutti preferiamo venire qui – racconta un’anziana – la sua gentilezza era molto apprezzata”. E il quartiere e’ pronto a mobilitarsi per ricordarlo: per giovedìsera alle 21 è stata programmata una fiaccolata, non di protesta, ma di ricordo. “A Ferrara tutti volevano bene – dice Bianca Verde, consigliera municipale – ci sono tanti che vogliono ricordarlo, dare un segno. Non sarà una protesta, il quartiere è ben controllato dalle forze dell’ordine e sono molto rari episodi di criminalità, qui e c’è molta vicinanza e solidarieta’ tra le persone”. La legittima difesa? Essere armati in negozio? “No, non serve questo – risponde Benvenuto -. Per farci sentire sicuri prendano il ladro e ci sia certezza della pena”