La situazione delle licenze alle aziende funerarie di Salerno è seguita con grande attenzione dalla Efi, l’associazione di categoria Eccellenza Funeraria Italiana, che non esclude il ricorso ad azioni legali per costringere il Comune a sanzionare gli irregolari. Il problema è che a Salerno, fatta eccezione per i due Guariglia e i fratelli Caso, nessuna azienda è in regola con quanto disposto dal regolamento della Regione Campania. “E badate bene che queste regole recepiscono le disposizioni di una legge nazionale del 2001 – dice una fonte dell’Efi – quindi le imprese hanno avuto 18 anni per mettersi in regola e se non l’hanno fatto è esclusivamente colpa loro”. Dall’amministrazione comunale di Salerno e dagli uffici preposti nessuno si sbilancia, tutti attendono gli eventi e forse cercano di informarsi maggiormente sulle disposizioni di legge. “Per fare un funerale ci vogliono minimo 4 persone. L’ufficio – è il pensiero dell’associazione – durante un funerale non si può mica chiudere, quindi allora i cinque dipendenti da assumere per legge non sono poi un particolare così astratto e illogico. L’Efi, io come imprenditore del settore non vogliamo assolutamente che le piccole imprese chiudano, anzi: vogliamo che crescano e che sia tutto svolto nella legalità. Pagare un portantino in nero è illegale, incassare soldi fuori fattura è contro le leggi italiane. Quindi serve uno sforzo da parte di tutti per fare in modo che il settore sia finalmente regolamentato da leggi chiare e che si facciano i controlli per tutte le imprese, dalle grandi agenzie funebri a quelle più piccole. Solo così si può regolamentare quella che da trent’anni per colpa della politica è diventata una giungla”. Efi in questi giorni è impegnata in una battaglia su Napoli ma questo non impedisce di interessarsi a quanto accade nella seconda città più grande della Campania. “Se ci sono delle aziende non in regola vanno sanzionate o fermate – è la posizione dei rappresentanti delle imprese – lo dice la legge non certamente noi”. Chi non è in regola sostiene che le disposizioni della legge regionale della Campania sono illegittime e che non possono rappresentare una condizione dirimente per operare perché per stare sul mercato è sufficiente la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (Scia). Insomma, un papocchio all’italiana che tiene con il fiato sospeso chi non è regola e danneggia chi ha seguito la legge, ha assunto almeno 4 persone a tempo indeterminato e si è dotato di un direttore tecnico. Investimenti che secondo Efi vanno tutelati dai Comuni di appartenenza, mediante l’attivazione della Polizia Municipale. La vicenda è quindi destinata ad avere delle code velenose se l’assessorato competente del Comune di Salerno e gli uffici preposti non prenderanno una decisione su come affrontarla.
Categorie
- Editoriale
- Speciale Pcto 2024
- sanità
- Enogastronomia
- Web & Tecnologia
- Amministrative 2024
- Giudiziaria
- Politica
- Salerno
- Inchiesta
- Extra
- L'iniziativa
- Ultimora
- Campania
- Cronaca
- Coronavirus
- Sport
- Regionali 2020
- Spettacolo e Cultura
- Politiche 2022
- Attualità
- amministrative 2023
- Video
- Tech
- Provincia
- Business
- Primo piano
- Senza categoria
Tags
abusivo
auto
calcio
casa
cava
cavese
celano
costruzioni
crescent
de luca
direttore
discoteca
fiamme
fuoco
gagliano
gambino
incendio
ladro
lettere
NEWS
nocera
nocerina
no crescent
ordinanza
ordine
paganese
pagani
parcheggi
pastena
piazza della libertà
polizia
polizia municipale
porticciolo salerno
porto
poste
rapina
rotary
salerno
siniscalchi
soldi
sport
TOP
udc
vigili
vigili del fuoco