Erika Noschese
Salerno una città a misura di disabili? Un’idea, questa, che sembra ben lontana dalla realtà, anche a causa dell’ingombrante presenza di barriere architettoniche. Ad aggravare ancor di più una già drammatica situazione le regole (fin troppo) ferree che, nella maggior parte dei casi, non lasciano spazio ad alcun tipo di “concessione”, neanche in presenza di persone diversamente abili. Ed è quanto accaduto ieri mattina al cimitero di Salerno dove è stato interdetto l’accesso ad una donna che, a causa di seri problemi di salute, era impossibilitata a prendere la navetta. Ma andiamo con ordine. Ieri mattina, la signora Elvira Rizzo si reca presso il cimitero di Brignano per far visita alla tomba di sua madre, morta due mesi fa. Giunta presso l’ingresso superiore però l’amara sorpresa: la sbarra è chiusa e si può accedere solo tramite la navetta. Una scelta, quella dell’amministrazione, presa da poco tempo e che non lascia spazio ad alcuna concessione, tanto nei giorni festivi quanto in quelli feriali e soprattutto anche se la donna è dotata del regolare contrassegno per disabili. La signora Elvira Rizzo ha dei problemi di salute seri che non le permettono di salire a bordo del mezzo messo a disposizione dai responsabili del cimitero, a causa della poca autonomia nel camminare e della poca flessibilità nelle ginocchia. Così, la signora Elvira spiega più e più volte le sue condizioni di salute chiedendo di poter accedere tramite la vettura privata, come ha sempre fatto, mostrando anche il contrassegno per disabili ma la risposta è categorica: o sale a bordo della navetta o non potrà accedere, se non a piedi. «L’autonomia dei disabili che va a farsi f****** al cimitero di Salerno. La navetta esiste anche per chi ha poco autonomia, due stampelline e poca flessibilità nelle ginocchia», ha dichiarato la signora Elvira, spiegando di non essere in grado di salire a bordo della navetta, a causa dei problemi alle ginocchia che quasi non si piegano più. Nonostante le numerose richieste e i tentativi di spiegare agli operatori comunali dei suoi problemi di salute, alla donna non è stato concesso di percorrere lo stesso tratto di strada che avrebbe fatto a bordo della navetta ma con la propria auto, decidendo, suo malgrado, di rinunciare alla visita ai suoi cari, attendendo il ritorno di suo marito e suo figlio in macchina mentre andavano a deporre i fiori. Delusa e amareggiata per l’accauduto, la signora Rizzo non intende arrendersi ma portare a conoscenza questo spiacevole episodio che l’ha vista, suo malgrado, protagonista.