Le condizioni sono stazionarie ma gravi. La prognosi resta riservata. E’ questo l’ultimo bollettino dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno relativo alle condizioni di Giampiero Delli Bovi, il 29enne avvocato rimasto gravemente ferito per lo scoppio di un pacco bomba lunedi’ scorso a Montecorvino Rovella. Presidente del Forum dei Giovani del comune dell’Alto Picentino, Delli Bovi ha perso entrambe le mani a seguito della deflagrazione dell’ordigno. Le indagini coordinate dal pm della procura di Salerno, Katia Cardillo, e delegate ai carabinieri, intanto, proseguono serrate. Gli inquirenti stanno battendo ogni pista, da quella legata all’ambiente professionale a quella personale e, nello specifico, quella del rancore. Chi ha lasciato il pacco imbottito di esplosivo assemblato in una scatola di uno spedizioniere davanti al cancello del civico 155 di via Fratelli Rosselli, alla frazione Macchia, ha premeditato il gesto per compiere danni gravi. Il giovane civilista poteva essere colpito in modo mortale. Il quantitativo di esplosivo non e’ ancora chiaro, ma sembra che fosse di circa un chilo. Il rompicapo sul confezionamento dell’ordigno e’ stato affidato al Raggruppamento Investigazioni Scientifiche dei carabinieri di Roma a cui gia’ sono stati consegnati i reperti e sono state fatte, dice il procuratore diSalerno, Corrado Lembo, “le opportune sollecitazioni per avere in tempi brevissimi l’esito delle indagini balistiche”. Il capo dei pm, stamani a margine di una conferenza stampa nel proprio ufficio, ha definito “grave” quanto successo. Il riserbo e’ massimo ma Lembo ha sottolineato che “immediati accertamenti sono stati gia’ disposti sulle tracce del reato, e precisamente sulle polveri da sparo e sui meccanismi di innesco. Anche da questo, noi potremmo prendere delle indicazioni importanti. Naturalmente, sono state gia’ attivate tutte le indagini tradizionali”. Per il comandante provinciale dei militari dell’Arma di Salerno, Antonino Neosi, “le indagini sono complesse. Occorre raccogliere tutte le testimonianze, tutte le immagini dei sistemi di videosorveglianza perche’ solo in questo modo possiamo iniziare a cercare di fare chiarezza su quanto accaduto”. Neosi ha, poi, aggiunto che “un fatto cosi’ grave, necessariamente, deve trovare una sua spiegazione e quindi, proprio per questo motivo, non e’ corretto avanzare delle ipotesi a priori. Per riuscire a capire perche’ cio’ e’ avvenuto, occorre che qualcuno che ha visto ce lo deve dire. Questo e’ fondamentale. Avremo bisogno ancora di qualche giorno ma in campo e’ stato messo il miglior dispositivo possibile”.
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