di Andrea Pellegrino
C’è un nuovo ricorso nei confronti del provvedimento della Provincia di Salerno con il quale si annullano gli espropri dei terreni utili per la costruzione del Termovalorizzatore di Salerno. Dopo un primo ricorso presentato da Cioffi e Bottiglieri, la cui udienza è stata rinviata al 20 febbraio prossimo, in aula ora si andrà il 7 novembre. Ma questa volta, oltre alla provincia di Salerno, parte della famiglia Cioffi, proprietaria dei terreni di Cupa Siglia, trascinerà al Tar anche il Comune di Salerno. Secondo la ricostruzione della vicenda, alla base del provvedimento di Palazzo Sant’Agostino, proposto dal Rup Lorenzo Criscuolo e condiviso dalla giunta Iannone, ci sarebbero discrepanze sulla valutazione degli indennizzi. Praticamente la valutazione comunale supererebbe di gran lunga quella rivista da parte dell’ente provinciale. Così la giunta provinciale avrebbe annullato tutto, compresa l’ordinanza che all’epoca fu firmata da Vincenzo De Luca, investito dal Governo della carica di commissario delegato alla realizzazione dell’impianto salernitano. Le sue origini, infatti, risalgono all’emergenza rifiuti in Campania. De Luca, all’epoca sindaco – commissario straordinario, individuò quale possibile soluzione la realizzazione di un termovalorizzatore che sarebbe dovuto nascere nell’area di Cupa Siglia. Una convinzione più che certa che mise in moto immediatamente la macchina amministrativa a Palazzo di Città. Fino allo stop ed alla virata dello stesso De Luca all’indomani del trasferimento delle funzioni per la realizzazione dell’impianto dal Comune alla Provincia. Oltre che al Tar la vicenda sembrerebbe che sia finita anche all’attenzione dell’autorità giudiziaria, dopo le segnalazioni giunte proprio dalla Provincia di Salerno.