di Brigida Vicinanza
Da un lato il Comitato, dall’altro gli operai, al centro il Tribunale di Salerno. Ed è proprio al centro il futuro e il destino dell’opificio di via De’ Greci, che ancora non ha trovato pace. Dopo la sentenza del Tar che annullava gli effetti del provvedimento della Regione Campania che sospendeva l’Aia, le Fonderie hanno ricominciato a lavorare in maniera ridotta. Ma ciò che adesso fa preoccupare i 110 operai e le loro famiglie è la Proprietà che non ha ancora ritirato le procedure di licenziamento collettivo, attendendo infatti probabilmente la sentenza del Tribunale del riesame che metterebbe un punto alla questione sul sequestro o meno dell’impianto di Fratte. E ieri mattina la protesta insieme alle mogli dei lavoratori, sempre presenti, che hanno fatto diventare “propria” la battaglia dei capifamiglia. Altro tasto dolente è quello che riguarda la delocalizzazione dell’impianto nei pressi di Buccino, dove il primo cittadino ha posto il veto. Intanto all’Asi “buste” ancora chiuse per quanto riguarda i progetti presentati al bando per ottenere i terreni. Dunque, ancora in bilico il destino degli operai e delle loro famiglie, che non riescono a trovare la serenità, nonostante sperino per primi di poter delocalizzare al più presto l’impianto.