E’ stato un arcigno difensore della Salernitana con cui ha giocato nella stagione 1986/87 lasciando nei tifosi granata un bel ricordo. Domenica ritroverà di nuovo la compagine granata, questa volta, però, da avversario. Stiamo parlando del mister Roberto Miggiano che con il suo Viareggio sarà impegnato all’Arechi contro Montervino e compagni. “Conservo un bel ricordo di Salerno – ha esordito Miggiano – mi sono rimaste impresse soprattutto le partite in casa che si disputavano al Vestuti. Lo stadio era sempre pieno, c’era un grande tifo e per me che ero molto giovane ed agli inizi della mia carriera giocare a Salerno è stato qualcosa di importante. La piazza era esigente ma al tempo stesso ti dava sempre tanto, davvero una bella esperienza”. In quella stagione la Salernitana partì subito forte ma poi ebbe un calo nel girone di ritorno. “Ricordo che siamo partiti subito bene ma essendo una squadra giovane, con alcuni ragazzi provenienti da Napoli, non abbiamo retto la pressione avendo un calo nella parte finale dovuta solo all’inesperienza di molti calciatori di quella squadra”. Dopo varie esperienze con le maglie di Salernitana, Empoli, Avellino, Acireale e soprattuto Lecce in massima serie, Miggiano ha appeso le fatidiche scarpe al chiodo intraprendendo la carriera di allenatore. Ricco il suo curriculum, giovanili del Lecce e Napoli, Paganese, Pistoiese, vice allenatore a Grosseto e quest’anno il Viareggio. E proprio i toscani sono i prossimi avversari della Salernitana. “Ci stiamo preparando come al solito – ha proseguito il trainer originario di Lecce – cerchiamo di lavorare nel miglior modo possibile anche se non sarà facile giocare a Salerno in un ambiente molto caldo. Non abbiamo predisposto accorgimenti tattici particolari ma giocheremo sfruttando le nostre qualità”. Come vive dall’esterno e da ex granata il momento di crisi della squadra presieduta da Lotito e Mezzaroma? “La Salernitana non è partita bene ma siamo ancora all’inizio per cui c’è ancora tempo per rifarsi. Ha tutte le carte in regola per cambiare marcia e son sicuro che disputerà un campionato di vertice”. Chiosa finale sul compagno di squadra e di reparto Paolo Petrullo venuto a mancare nel luglio scorso: “Sono senza parole non ero a conoscenza di questa disgrazia. Ricordo che era un ragazzo di Salerno proveniente dal settore giovanile della Salernitana (come Vassallo e tanti altri) che fu aggregato alla prima squadra nell’anno in cui giocavo anche io. Era molto attaccato alla maglia e si impegnava sempre tanto. Sono rimasto veramente spiazzato, non riesco ad aggiungere altro” ha concluso il 49enne trainer dei bianconeri.
Antonio Mandia