di Andrea Pellegrino
La Regione Campania conferma il parere sfavorevole alla Via per le Fonderie Pisano. Il decreto regionale sarebbe stato già notificato alle parti e per l’impianto di via Dei Greci la strada della chiusura sembra essere ad un passo. Il diniego della Via, infatti, potrebbe compromettere anche il riesame dell’Aia (autorizzazione integrata ambientale). Se così fosse la Regione Campania potrebbe sancire la sospensione delle autorizzazioninecessarie per l’impianto e quindi la chiusura. Ancor prima di una possibile ordinanza del sindaco Enzo Napoli, benché sollecitata – anche dagli enti preposti – da mesi. Il provvedimento che boccia la Valutazione di Impatto ambientale sostanzialmente, confermerebbe quanto sostenuto nel preavviso di diniego firmato dall’avvocato Simona Brancaccio. In sintesi, si evidenziano gli effetti negativi prodotti dallo stabilimento sull’ambiente circostante. Ed in particolare sulle acque del Fiume Irno e sull’aria. Respinte, dunque, le controdeduzioni presentate dalla famiglia Pisano che ora torna però all’attacco. Il provvedimento, preannuncia l’avvocato Lorenzo Lentini, sarà impugnato al Tar nel mentre pende già un ricorso originario e prossimo alla discussione riguardo la prima richiesta di Via avanzata dal settore ambiente della Regione Campania. In sede di audizione i tecnici nominati dalla società Pisano aveva sostenuto: «Il diniego della Via provocherebbe una chiusura definitiva dell’impianto con enormi ripercussioni sociali ed ambientali. In più la società dovrà pagare ingenti penali e danni ai propri clienti», annunciando poi che «sull’effettiva necessità dell’esecuzione di una procedura di Via pende un ricorso al Tar». Insomma, la parola passa alla giustizia amministrativa nel mentre sull’Aia è già partita una diffida nei confronti degli amministratori della società. Sessanta giorni di tempo per attivare idee, misure ed interventi per assolvere alle prescrizioni dell’Arpac. Un percorso non semplice considerato – si legge nella nota – «che dal rapporto finale dell’Arpac sono emerse una serie di criticità», al punto da chiedere chiarimenti al Comune in merito alla presunta «esistenza del pericolo di danno all’ambiente e per la salute». Già il 21 novembre la dirigente regionale del settore ambiente sollecitava il sindaco Napoli affinché procedesse a «valutare situazioni di pericolo o danno per la salute». Una nota, quest’ultima, finita anche sulla scrivania del Prefetto di Salerno, del Procuratore della Repubblica e del Comandante del Noe di Salerno. Una precedente visita ispettiva dell’Arpac aveva acceso l’ultimo campanello d’allarme. Quattro pagine della relazione finale utilizzate solo per riportare le difformità. Ora, però, il procedimento di Riesame potrebbe subire una accelerata dopo il no alla Via.