Gino Liguori
La Soget, la tristemente nota ai salernitani società di riscossione tributi, fu con regolare sentenza dichiarata abusiva. Il Comune di Salerno non provò la legittimità dell’affidamento, gli avvisi di accertamento, le cartelle di pagamento, annullate. Fu la vittoria di un contribuente difeso dall’avvocato Antonio Borrasi e dell’associazione la Nostra Libertà con l’avvocato Antonio Cammarota, consigliere d’opposizione e protagonista indiscusso di battaglie per molte delle ingiustizie che subiscono i cittadini. La Soget, che volle Vincenzo De Luca, continua ad agire? E come? Ha messo nelle mani della Soget di Pescara il “malloppo”. A dirla in breve le Soget di Pescara e Taranto raccolgono, in cambio di percentuale, per Salerno. È vergognoso e irregolare. Ed è qui che dovrebbero intervenire, nuovamente, la Nostra Libertà ed i consiglieri di opposizione compreso il giovane Santoro (che sembra quasi sparito). È di questi giorni l’arrivo di circa 5000 cartelle Soget di Pescara pronte a rendere più difficile la vita dei già tartassati cittadini salernitani, praticamente: “l’assurdo con ricatto”? Prese di mira non solo le famiglie già in difficoltà economiche, ma anche studi professionali, avvocati, piccoli commercianti, edicolanti. Lina Di Lello, presidente della Soget Pescara, più volte si è fatta negare al telefono. Preferisce non rilasciare dichiarazioni? Altro assurdo:per informazioni eventuali, chi riceve l’avviso può rivolgersi allo “Sportello di Taranto”, o a quello di Pescara; dunque, un salernitano per avere informazioni, se non riesce ad averne di soddisfacenti attraverso le nuove tecnologie o avendo un particolare problema, deve pure affrontare un viaggio. Una città ridotta male, la nostra, decisamente male. È sotto gli occhi di tutti. Una Salerno bella e incompiuta, senza prospettive di sviluppo, con un tasso di disoccupazione enorme, giovani che preferiscono emigrare quando non proprio espatriare. Il discorso potrebbe continuare: mancanza di parcheggi, trasporti inefficienti, sanità al collasso, degrado urbanistico diffuso, livelli igienici mediamente inaccettabili…Ma l’amministrazione comunale è tranquilla, si consola con le luminarie di fine anno, che nulla hanno di artista.
Una società inaffidabile
Soget e Cerin inaffidabili: l’Anac ordina di licenziare le due società di riscossione dei tributi. Lo snodo fondamentale di questa vicenda nazionale di gravità inaudita (sulla quale dovranno emergere ancora molti inquietanti dettagli) passa ancora una volta da Teramo, da dove è partito il dettagliato report sulle presunte attività illecite della società di riscossione di Pescara Soget Spa, report elaborato dall’ufficiale della riscossione teramano Massimo Ridolfi, uno dei massimi esperti in esecuzione fiscale, sottoposto dai dirigenti Sogetad un bossing feroce poiché si opponeva al loro illecito modus operandi. Al peggio non c’è mai fine. E il terremotato Comune di Teramo (sia in senso figurato che letterale) dorme da anni senza adempiere alle sue funzioni, inerte come un laterizio. Dorme talmente tanto che anche quando Ridolfi ha palesato all’intero mondo che la Soget Spa è un covo di farabutti intenti al compimento sistematico di attività illecite in danno dei contribuenti indifesi, il Comune è rimasto inerte. Dorme talmente tanto che persino l’Anac gli ha tirato le orecchie.
Soget, condanna per quattro E’ il verdetto del tribunale di Taranto al termine del processo sulle anticipazioni di cassa che, secondo l’accusa, la Soget avrebbe effettuato sotto forma di prestito al Comune di Taranto. «Cittadini di Catanzaro vessati», il Codacons: revoca di Soget. In analoga situazione vengono a trovarsi i salernitani. Diversi professionista si sono già affidati a chi della materia ha una notevole preparazione. Ma i politici? Quelli che ora stanno ancora litigando per assicurarsi la candidatura ignorando totalmente il problema della Soget. Poi dicono che non sono più -nelle grazie- degli elettori.
Camerota, «scandalo Soget». Cgil: «Assistenza gratuita fiscale e amministrativa»
Anche a Camerota, da alcune settimane, i cittadini si stanno vedendo recapitare a casa avvisi di accertamento e cartelle di pagamento in maniera «indiscriminata».