Andrea Pellegrino
L’obiettivo è quello di dismettere tutto il patrimonio provinciale. Solo così, e con aiuti di Stato, le casse della provincia di Salerno potrebbe salvarsi. Ieri il Consiglio provinciale ha recepito la relazione del settore finanziario dell’Ente, acquisendo i 5 milioni di euro giunti dal Governo e certificando uno squilibrio di 41 milioni di euro. Una somma enorme che Palazzo Sant’Agostino dovrà ripianare per non incappare nel dissesto e nelle conseguenze ad esso collegate, comprese responsabilità per i singoli amministratori provinciali. Per ora il Consiglio provinciale ha approvato un piano di riequilibrio a tre anni che si basa soprattutto sull’alienazione immobili. Oltre che ad un trasferimento da parte dello Stato, già precedentemente interpellato in sede di approvazione di bilancio di previsione. L’atto consiliare ora dovrà passare al vaglio della Corte dei Conti per le opportune valutazioni. Non si esclude neppure l’invio di un commissario ad acta prima di dichiarare l’eventuale dissesto. «In Consiglio provinciale – dice Luca Cerretani, vicepresidente della Provincia di Salerno – con amarezza abbiamo preso atto della situazione di squilibrio finanziario dell’ente, un passaggio delicato ma dovuto per il senso di responsabilità verso l’istituzione ed i dipendenti. Credo che i rinvii faziosi o le pacche sulle spalle della vecchia politica debbano essere messi da parte in modo da affrontare a testa alta le criticità. Ad iniziare da una riforma delle Province in grado di metterci in ginocchio e che va rivista dal legislatore nazionale con lo stesso nostro senso del dovere. Ora più che mai mi auguro che alle prossime politiche le candidature di territorio prevalgano sui listini di palazzo».