di Andrea Pellegrino
«Stazione appaltante e aggiudicataria sono soci in affari». La Blachere punta tutto sul conflitto di interesse. Il 24 ottobre è fissata l’udienza cautelare al Tar. Qui si discuterà se accogliere o meno la richiesta di sospendere l’aggiudica alla Iren dell’appalto triennale per l’ideazione, montaggio e smontaggio della Luci d’Artista. La prima conseguenza del ricorso presentato dalla società francese, famosa per aver illuminato Tour Eiffel e Champs-Élysées, è lo slittamento della data di accensione delle Luci d’Artista. Fino al 24 ottobre, infatti, non si monterà nulla. Conseguenza è che impossibile sarà la consueta accensione delle luminarie già programmata per gli inizi di novembre. Se tutto andrà liscio, con molta probabilità l’inaugurazione slitterà di qualche settimana. Ma a Palazzo di Città non sono così fiduciosi. Sul tavolo l’azienda francese, assistita dall’avvocato romano Vincenzo Barrasso, ha messo argomenti seri e già all’attenzione di organi inquirenti. La Iren, oltre ad essere l’aggiudicataria storica delle Luci d’Artista di Salerno, di recente è socio a pari grado con il Comune della “Salerno Energia Holding”. «Il rilevante legame societario in essere alla data di presentazione delle offerte tra il Comune e la Iren impediva senz’altro la partecipazione di quest’ultima, alla luce dell’evidente conflitto di interesse con la stazione appaltante». Conflitto, prosegue il legale, «che assume toni più preoccupanti se solo si consideri che l’attuale aggiudicataria ha: svolto ininterrottamente tutte le precedenti edizioni senza gara ed il Rup della presente gara, nelle precedenti edizioni, sembra essere stato il soggetto che, in assenza di gara, si è rivolto all’attuale aggiudicataria per ottenere la definizione dei bozzetti delle opere da esporre». Insomma di progettare la manifestazione. Tant’è che le pere a base della gara sarebbero quasi coincidenti con quelle delle precedenti edizioni, ideate proprio dalla Iren. Oltre al Tar, la Blachere pare che voglia portare la vicenda anche all’attenzione della Procura della Repubblica, dell’Anac e dell’autorità garante della concorrenza e del mercato. E non solo. C’è già la richiesta di acquisire tutti gli atti relativi ai pregressi affidamenti ad Iren, sin dalla prima edizione della manifestazione “Luci d’Artista”, nonché una possibile azione risarcitoria per danni nei confronti di Palazzo di Città. Infine, solleva il legale, considerata la consistenza dell’appalto (quasi 8 milioni di euro), l’amministrazione avrebbe dovuto procedere con più approfondite verifiche in materia antimafia. Cosa che non sarebbe avvenuta. Per il sindaco Vincenzo Napoli: «Si tratta di un ricorso infondato, siamo certi della regolarità della procedura».