Scafati. "Sfido chiunque a dimostrare di aver detto menzogne", la Sicignano replica alle accuse - Le Cronache
scafati Attualità Agro Nocerino Sarnese

Scafati. “Sfido chiunque a dimostrare di aver detto menzogne”, la Sicignano replica alle accuse

Scafati. “Sfido chiunque a dimostrare di aver detto menzogne”, la Sicignano replica alle accuse

Di Adriano Falanga

<<Siamo stati etichettati come traditori mossi dall’odio, degli avvoltoi capaci di gioire delle disgrazie altrui e questo non è leale considerato che coloro che muovono queste accuse sanno che abbiamo detto solo la verità. O dovevamo mentire?>>. Non nasconde la sua rabbia Patrizia Sicignano, dopo che parte della sua audizione presso la procura antimafia è emersa dall’ordinanza del riesame che ha disposto il carcere per Pasquale Aliberti. <<Non abbiamo scelto di intervenire in questa vicenda giudiziaria di nostra iniziativa, ma siamo stati ufficialmente convocati dalla DIA quali persone informate sui fatti ed abbiamo risposto solo in merito a vicende di cui eravamo a conoscenza dicendo la verità, senza aggiungere ne omettere nulla e senza giudizi di merito>>. Non è stata la sola ad essere convocata lo scorso mese di luglio. Con lei anche il fratello Raffaele e Daniela Ugliano, entrambi ex assessori dell’ultima giunta Aliberti. Parla di gogna mediatica Patrizia Sicignano, e non risparmia stoccate. <<Sfido chiunque a dimostrare che le mie dichiarazioni siano mendaci, non mediante puerili e volgari pettegolezzi da portineria ma nelle sedi opportune>>. Insomma, non intende cercare scappatoie, ma anzi, rivendica il suo diritto di “dire la verità”. Il suo nome compare nell’inchiesta Sarastra perché citata dal pentito Alfonso Loreto. La Sicignano sarebbe stata presente con Monica Paolino al comizio presso la famiglia Ridosso, a quello precedente organizzato dal clan presso un noto bar del centro, e ancora, sempre lei era al fianco della moglie dell’ex sindaco nel 2015, nel corso dei tour elettorali in giro per la provincia di Salerno. Agli inquirenti avrebbe confermato la forte, se non decisionale influenza, dell’ex sindaco nelle scelte politico istituzionali della moglie. Il giorno dopo il riesame Patrizia Sicignano si è sentita al centro di accuse, spesso non tanto velate, nei confronti suoi, del fratello e della Ugliano.

<<Vorrei poter pensare che siano dettate dalla passione che li anima ma dovrei sforzarmi troppo per essere così buonista – aggiunge ancora – mi sembra invece che siano più interessati a gettar fango sugli altri, ad autocelebrarsi o ad esibire le loro perle di saggezza popolare piuttosto che agli esiti della vicenda giudiziaria in se. Le loro accorate difese, ai limiti del ridicolo, mi sembrano propagandistiche. Per quanto mi riguarda non mi lascio certo intimidire dalle loro spudorate insinuazioni. Ho scelto di non replicare perché ritengo che si commentino da soli>>. Non si sente affatto una traditrice, ma una tradita la Sicignano. Prima ancora del boom giudiziario aveva contribuito a dar vita al gruppo consiliare “Identità Scafatese”, a cui faceva riferimento il fratello assessore e composto, oltre che dalla Ugliano, anche da Stefano Cirillo e Bruno Pagano (tutti estranei alle indagini, ndr). <<C’era anche un rapporto amicale con lui (Aliberti, ndr) e la sua famiglia che assolutamente non rinnego e che lui ha politicamente tradito senza farsi nessuno scrupolo. Non ho avuto nessun timore riverenziale nel dirgli apertamente ciò che penso di lui sia sul piano personale che su quello politico>>. Non risparmia parole pesanti la Sicignano: <<Per lui è inaccettabile l’idea che una persona possa disistimarlo o disprezzarlo per le sue azioni: molto più gratificante sentirsi vittima di rancori e invidia. Molto più mediatico mantenere il ruolo della vittima: ci pensano i suoi fedelissimi ad attaccare, ognuno col proprio linguaggio>>.

RESTO PERO’ GARANTISTA. SMENTISCO VELLEITA’ SINDACALI

Entrando nel merito dell’inchiesta, il cui processo partirà a breve, Patrizia Sicignano ritiene che la misura estrema del carcere sia eccessiva per l’ex amico ed ex sindaco Pasquale Aliberti. <<Sono anche d’accordo sul fatto che un libero cittadino abbia il diritto di esprimere le proprie opinioni senza essere per questo perseguito – spiega ancora – anche un altro cittadino però altrettanto libero ha il sacrosanto diritto/dovere di esprimersi liberamente, quando interrogato dagli organi competenti, senza per questo essere condannato alla gogna mediatica>>. Sulla scelta dell’ex sindaco di rinunciare al ricorso in Cassazione, la Sicignano sottolinea: <<Avrà ponderato bene i pro e i contro insieme ai suoi avvocati. Immagino che sia devastante attendere per 2 anni l’inizio di un processo per esercitare il proprio diritto alla difesa. Sono garantista e credo fermamente nella presunzione di innocenza fino a prova contraria. Da questo punto di vista capisco la sua provocazione>>. Alle prossime politiche molto probabilmente sosterranno “Energie per l’Italia”, progetto del deputato scafatese Guglielmo Vaccaro, in uno con l’ex candidato sindaco di Milano Stefano Parisi. Quanto alle amministrative del 2019, la Sicignano puntualizza: <<Sicuramente continueremo ad interessarci della vita politica del nostro paese, come abbiamo sempre fatto a prescindere e prima della parentesi Alibertiana. Ma nessuno di noi ha la velleità di fare il primo cittadino. Credo comunque che questo discorso sia alquanto aleatorio, siamo ancora scossi dalle vicende politico amministrative>>. Poi l’apertura: <<C’è chi invece ha già una suo programma politico ben delineato ed è ora che qualcuno cominci anche a pensare a the Day After>>

TOFALO (M5S) RINGRAZIA GLI INVESTIGATORI E CHIEDE LE DIMISSIONI DELLA PAOLINO

<<Volevo pubblicamente ringraziare gli agenti che ogni giorno in silenzio, con enormi sacrifici, indagano per portare alla luce il tradimento di cui si sono macchiati gli eletti che invece di perseguire il bene pubblico, ne approfittano per loro interessi personali>>. Angelo Tofalo, deputato salernitano del M5S, sposta la sua attenzione nel “dietro le quinte” dell’inchiesta Sarastra. <<Ringrazio gli uomini dello Stato coordinati dal colonnello Giulio Pini e diretti dal capitano Fausto Iannaccone per il loro immane lavoro>>. Dopo la chiusura delle indagini e l’imminente avvio del processo, Tofalo punta l’indice verso la consigliera regionale Monica Paolino. <<Le dimissioni del consigliere regionale Paolino, nonché ex presidente della commissione anti-camorra sarebbero senza dubbio un atto di opportunità – spiega Tofalo – sarebbe un modo corretto di dimostrare alla città di non voler restare a tutti i costi attaccati alle poltrone. Sarà la magistratura a fare chiarezza, ma intanto via dalle aule istituzionali coloro che dalle indagini risulta abbiano infangato la città di Scafati e la Campania tutta>>